buffetti
buffetti
cottorella
tecno adsl
Italia Life

ROGO DI THYSSENKRUPP, LA VERITÀ DI DANIELE MORONI RACCHIUSA NEL SUO LIBRO

(di Roberta Falasca) Bastano poche pagine o anche un click per capire fino in fondo un’altra verità. Quella di Daniele Moroni, ex dirigente di ThyssenKrupp, condannato a 7 anni e 6 mesi di reclusione per aver omesso la realizzazione di cautele antinfortunistiche atte ad impedire l’incendio che si sviluppò il 6 dicembre del 2007 sulla linea 5 nello stabilimento TK di Torino, in cui persero la vita sette persone . È stata la famiglia più di tutti a volere che la verità di Moroni fosse diffusa, divulgata il più possibile. E così ha deciso di far conoscere il più possibile il libro scritto da Moroni, anche in versione digitale, in cui è racchiusa la sua verità. Ottanta pagine su tutto ciò che è accaduto in questi anni, dal punto di vista umano e giudiziario. Nel libro dal titolo “Torino, ThyssenKrupp, la mia verità” Daniele Moroni ripercorre tutta la vicenda.

“Una vita dedicata al lavoro – si legge nelle motivazioni che hanno spinto Moroni a scrivere questo volume – alla famiglia; una carriera di grande soddisfazione; riconoscimenti dalla società civile; apprezzamenti da parte di amici o semplici conoscenti; un bilancio, anche se non definitivo, decisamente positivo. Tutto questo è stato spazzato via dalle sentenze del processo di Torino che mi vede condannato a sette anni e sei mesi di reclusione perché giudicato colpevole di omissione di cautele antinfortunistiche, di incendio colposo e di omicidio colposo plurimo (…) Ma come è possibile che una persona che ha tenuto una condotta irreprensibile per tutta la sua vita, che ha dedicato agli altri, ai familiari, agli amici, ai collaboratori, buona parte delle sue energie, che ha sempre tenuto presenti i valori appresi dalla sua famiglia cercando con l’esempio di trasmetterli ai suoi figli, come è possibile che abbia potuto cambiare il suo modello di vita trasformandosi in un assassino, capace con il suo nuovo comportamento di favorire o di non impedire una tragedia come quella avvenuta a Torino? E soprattutto, se come sembra, questo comportamento è stato ritenuto consapevole, quale sarebbe stato il vantaggio, o per definirlo in modo più leguleio, il movente? Per quale motivo avrei dovuto tenere diversi comportamenti nei confronti dello stabilimento di Terni rispetto a quello di Torino? Per quale motivo avrei dedicato il mio impegno agli impianti e al personale dello Stabilimento di Terni trascurando quelli di Torino?”. Questi gli interrogativi posti da Moroni che sta scontando in carcere a Sabbione la sua pena dallo scorso 14 maggio. Lo scopo di questo libro è quello di dare “un contributo di informazioni a chi avesse avuto l’interesse prima e la pazienza poi per costruirsi una sua opinione sull’accaduto – si legge ancora nel libro. Non certo per sostituirsi ai giudici di cui, ribadisco, continuo ad avere completa fiducia, ma per provare a convincere le persone normali che non bisogna accettare tutte le cose come ci vengono raccontate ma che sarebbe utile, almeno qualche volta, provare a dare un giudizio autonomo. Insieme all’autonomia di valutazione, l’altro messaggio che mi sembrava importante è quello di non considerare sempre le situazioni come buone o cattive, come bianche o nere, come colpevoli o innocenti”.

ECCO il libro di Daniele Moroni, CLICCA  sul link: DanieleMoroni_la_mia_verita

Foto: (archivio) TerniLife ©

Print Friendly, PDF & Email