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OMICIDIO RAGGI, LO STATO NON RISARCISCE I FAMILIARI: “DAVID ERA TROPPO RICCO”

La nuova legge 122 del 7 luglio 2016, legge approvata con molta fretta, impedisce ai familiari di David Raggi, il giovane ternano ucciso in pieno centro, di avere il risarcimento di Stato. Questo quanto comunicato dall’avvocato della famiglia Raggi, Massimo Proietti, che spiega: “David percepiva un reddito di 13mila e 500 euro l’anno e per questo la sua famiglia non potrà beneficiare, almeno per il momento, al fondo che lo Stato ha istituito per le vittime di reati violenti e intenzionali”. Nell’articolo 12 della norma si legge che per accedere al fondo è necessario che la vittima non abbia un reddito superiore alla somma prevista “per l’ammissione al patrocinio a spese dello Stato ( 11mila 528 euro).

Atra anomalia messa in evidenza è quella relativa l’entità del fondo: “Quest’ultimo – spiega l’avvocato – è stato accorpato al già esistente fondo per le vittime dei reati di mafia, estorsione ed usura, con un’integrazione di appena 2 milioni e 600 mila euro l’anno. Si tratta di una cifra insufficiente a soddisfare tutte le richieste e, tra l’altro, al momento non ci sono previsioni né sull’entità dell’indennità, né sulle modalità e i tempi di erogazione. E’ quindi un fondo che di fatto non risarcirà nessuno, una presa in giro e un’elemosina”. Secondo il legale, dunque, “la legge, passata in sordina, non sortirà alcun effetto e non avrà alcun beneficio per la maggior parte dei danneggiati”.

 

Proietti parla di legge vergognosa. L’azione legale andrà comunque avanti con un ricorso al Tribunale civile di Roma contro l’incostituzionalità delle legge.

Foto: TerniLife ©

 

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