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BILANCIO 2016, DURO ATTACCO DELLE OPPOSIZIONI

Nel dibattito in aula forti critiche al documento contabile proposto dalla giunta sono state avanzate dai consiglieri d’opposizione. Tra questi, Enrico Melasecche (I Love Terni) che ha sottolineato come il bilancio consuntivo 2015 ed il preventivo 2016 – che si basa come è ovvio sul primo – costituiscono la prova di un fallimento drammatico di diciassette anni di governo della sinistra basati su errori gravi e su scelte irresponsabili: una Caporetto a tutto campo”. “Terni – ha detto ancora Melasecche – è una città alla quale sono state prosciugate energie vitali, in cui non un solo progetto intelligente è stato portato a termine”. “La tutela manu militari di interessi di parte è stato l’obiettivo costante dei due sindaci ed hanno svuotato Terni facendole perdere attrattività per giovani ed imprese”.  “L’unica speranza è quella di chiudere più velocemente possibile questo ciclo mandando a casa coloro che sono stati capaci del disastro. Ripeto un dato emblematico: il disavanzo finalmente emerso di quasi 60.000.000 di euro rappresenta una pietra pesantissima al collo di una comunità che deve fare i conti con la crisi nella crisi. Lustri di “negazionismo ambientale” e di “negazionismo economico-finanziario” hanno portato ai risultati che vediamo con gravissime le responsabilità politiche di questa classe dirigente che ha subito il giogo del PD regionale e non è stata in grado di aprire con il Governo nazionale un confronto positivo. Come sta accadendo in altre città italiane solo un’alternanza nella guida di Palazzo Spada potrà dare qualche speranza. Nè le soluzioni prospettate, dalla svendita dei gioielli di famiglia al prepensionamento di pacchi di dipendenti, senza una logica programmatica e tutto in una confusione indicibile, appaiono credibili e risolutive”.
“Il giudizio pertanto – ha concluso Melasecche – è negativo e durissimo. Terni ha bisogno come l’aria che respiriamo di una seconda primavera, dopo quella esaltante che con Ciaurro tornò a dare speranza e voglia di rinascita, morale ed economica”.

“Questa manovra previsionale – ha dichiarato il presidente del gruppo consiliare di Forza Italia Francesco Ferranti intervenendo nel dibattito – chiarisce inequivocabilmente il fallimento del Pd e di questa giunta”. “Ufficializzando il debito di 3,5 milioni nel previsionale lo stesso assessore Piacenti ha dichiarato che si potrà spendere solo ciò che è strettamente previsto dalla legge: ciò significa ancora meno investimenti in progettualità di crescita e sviluppo e sempre maggior degrado urbano e crisi economica”. “Dopo anni ed anni nei quali chiediamo al Pd di tagliare sprechi e spese clientelari – ha continuato Francesco Ferranti – si è giunti al capolinea ed ora si vogliono privatizzare le partecipate e si tagliano fondi ad eccellenze come il Briccialdi”. “Il gruppo di Forza Italia, puntualmente, si oppone a questa manovra votando contro”.

“I tanto sbandierati incassi che il Comune di Terni sosteneva di dover introitare da parte di Telecom per la ‘faccenda-Socrate’ non sono mai esistiti, tant’è vero che nel bilancio di previsione 2016 non figurano più”. Lo ha detto oggi durante le sedute di bilancio il presidente del gruppo consiliare di Fratelli d’Italia Marco Cecconi. “Inoltre la palazzina di Piazza Tacito, ex foresteria delle Acciaierie – proprio quella dalla cui vendita, nel bilancio di previsione dell’anno scorso, Palazzo Spada vagheggiava di ricavare cifre peraltro inaudite – adesso diventa un “bene inalienabile”.
“Come volevasi dimostrare – sostiene Cecconi – le entrate/Telecom erano del tutto fittizie: ed infatti, nel contenzioso in essere con la società di telefonia, per il Comune di Terni è arrivata l’ennesima secca bocciatura. Più gravi, se possibile, gli sviluppi – anzi, le involuzioni – della questione legata all’ex foresteria: sulla quale da mesi il Tribunale ha iscritto ipoteca a garanzia di un debito conclamato del Comune nei confronti di un fornitore. Anziché saldare il debito, cancellare l’ipoteca, rientrare nel pieno possesso del bene, com’è che adesso l’amministrazione spera di bypassare l’espropriazione dell’immobile e la vendita all’incanto? Dichiarandone unilateralmente l’invendibilità –  con un emendamento di giunta al piano delle alienazioni –  confidando magari in un improbabile e alquanto surreale effetto retroattivo di una simile enormità.Stiamo parlando, tra Telecom e palazzina, di una decina di milioni – falsi – sull’ipotesi dei quali la giunta aveva cercato di darci a bere, l’anno scorso, di chiudere il bilancio in pareggio. Stiamo parlando di meschini giochi di prestigio, dal trucco fin troppo facile e scoperto. Giochi di prestigio: ai quali l’Amministrazione-Di Girolamo evidentemente non sa rinunciare, se è vero come è vero che adesso pretende di sottrarre al Tribunale la palazzina di Piazza Tacito quasi fosse un bene UNESCO, quando invece proprio non lo è. Giochi di prestigio sempre più a rischio: come quelli sui quali è costruito anche il bilancio di previsione 2016”.

Foto: (archivio) TerniLife ©

 

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