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LA “BRICCIALDI SAXORCHESTRA” PROTAGONISTA ALLA CHIESA DEL CARMINE / CONCERTO IN PROGRAMMA VENERDI’ 6 MAGGIO

Composta da allievi ed ex allievi dell’’istituto musicale di studi superiori “G. Briccialdi” di Terni, la Briccialdi Saxorchestra, nata nell’anno accademico 2014/15 a scopo didattico, si esibirà venerdì 6 maggio alle ore 21 alla chiesa del Carmine. Il gruppo, attualmente diretto dal professor Fabrizio Benevelli, è composto da una sezione ritmica (chitarra, basso, batteria), e da un ensemble costituito da saxofonisti e il suo organico comprende quasi tutti gli strumenti della famiglia dei sax, dal sopranino al basso; unico assente è il sax contrabbasso, strumento raro e poco usato. L’identità e le caratteristiche di questa formazione risultano quindi essere del tutto peculiari e originali, non soltanto per la particolare fisionomia dello strumento interprete, ma anche per timbrica, gusto, ed estetica, al pari di altri ensemble di famiglie di strumenti come, ad esempio, l’orchestra d’archi.

Ma è nella scelta del repertorio che le differenze si amplificano divenendo stimolo per una proposta originale, e a volte anche curiosa; nel caso specifico l’escursione è davvero ampia: da Bizet a Corea, ma questo non dipende esclusivamente dalla formazione. Il Novecento è stato sicuramente un secolo a sé, che soltanto col tempo sarà compreso un po’ più a fondo. La distinzione tradizionale fra musica colta ed extra-colta, o più propriamente tra musica d’arte e musica d’uso, si è dissolta in un insieme complesso che sta facendo rileggere, da più prospettive, quanto accaduto. Di sicuro gli autori presenti nel repertorio della “Saxorchestra” rappresentano il crinale più attraversato durante il secolo passato, dalla musica di tradizione classica di Bizet, al rag-time di Joplin fino alla fusion elettrica della Chick Corea electric band. In questa grande escursione tra generi vi sono però autori che sono rimasti costantemente in uno spazio proprio che difficilmente può essere catalogato. Si tratta di Piazzolla, per il quale sarebbe riduttivo cercare di catalogarlo in modo definitivo e assoluto, vista la propensione a rimanere in una zona di confine tra le più fertili e percorribili. Ma all’interno di questo percorso variegato, non si vuole perdere di vista il riferimento costituito dal saxofono e dalla sua storia: il concerto solistico di Glazounov rappresenta non solo la tradizione, ma anche il punto di partenza di questo viaggio all’interno dell’universo musicale. E’ proprio in questi insoliti confronti/scontri, che la timbrica e l’immaginario legati al sax possono esprimere incisivamente la propria capacità evocativa più sorprendente, senza aver pregiudizi sulle possibilità anche negli altri repertori, dove i raffinati arrangiamenti e le capacità musicali sorpassano anche l’idea comune del saxofono.

Foto: web ©

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