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PIEMONTESE CELEBRA IL 50° ANNIVERSARIO DELLA MORTE DI LOJALI NELLA PARROCCHIA DI SAN LORENZO MARTIRE

In occasione del 50° anniversario della morte di mons. Vincenzo Lojali, ultimo vescovo dell’antica diocesi di Amelia dal 1938 al 1966, si terrà una solenne celebrazione domani, 13 marzo, alle 11, nella sua parrocchia di origine di San Lorenzo martire in Attigliano, presieduta dal vescovo Giuseppe Piemontese, in coincidenza con la stazione quaresimale delle vicarie di Amelia e Valle Teverina, alla quale parteciperanno i sacerdoti e fedeli delle vicarie e gli ex alunni del seminario di Amelia.

Mons. Vincenzo Lojali, ultimo vescovo di Amelia, resse la più piccola diocesi d’Italia per 28 anni, prima che la stessa fosse unita a quella di Terni e Narni. Nel piccolo centro dell’Umbria, dove Lojali nel 1938 divenne il più giovane vescovo d’Italia, si sentiva forte il suo carisma pastorale e la vivacità creativa di un episcopato inventato giorno dopo giorno, improntato alla massima attenzione ai bisognosi, alle famiglie e ai sacerdoti, dando vivo esempio di carità e santità di vita. Amò tutti indistintamente con cuore di padre, prediligendo in particolare le anime consacrate per le quali coltivava una profonda venerazione.
A cinquanta anni dalla morte, avvenuta il 14 marzo 1966, ancora vivo è il suo ricordo, soprattutto tra gli ex seminaristi dei quali ha curato con sollecitudine e dedizione costante la formazione. Un “maestro di vita e guida spirituale”, così lo ricordano gli ex alunni del vecchio seminario di Amelia, sacerdoti e laici, che ogni anno organizzano diverse celebrazioni che ne commemorano la figura, tra cui la pubblicazione di una biografia “Vincenzo Lojali, seminarista, soldato, sacerdote e vescovo” curata da Emilio Lucci.
L’amore fu il criterio della sua azione pastorale, per la crescita di una comunità che sempre lo ha venerato per la sua amabilità. Le numerose iniziative pastorali, le opere realizzate nel campo della catechesi, il fiorire in quel tempo di istituti religiosi, recano ancora la sua impronta. «Il cristiano, lungi dal conformismo – sosteneva mons. Lojali – deve richiamare la vita evangelica come direttiva fondamentale, fuggire dal realismo materialistico che rigetta l’esistenza della realtà spirituale, e il relativismo che appiattisce e uniforma i valori morali nel calderone di un inevitabile indifferentismo».
Gli ultimi anni di episcopato di mons. Lojali furono quelli caratterizzati dal Concilio Vaticano II e dallo spirito di rinnovamento che ne è scaturito per la chiesa. «La comunità ecclesiale deve assorbire una coscienza post conciliare, che è spirito eroico, tensione alla santità, crescita interiore impostata su solidi principi morali» era solito ripetere ai suoi studenti mons. Loiali.
Nel 1984 su impulso di don Aldo Cinti, fu introdotta in diocesi la causa di beatificazione, approdata nel 2000 alla Congregazione per le cause dei Santi.

Foto: Diocesi Terni Narni ©

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