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TRASPORTO PUBBLICO E INQUINAMENTO, CHIANELLA: “INVESTITI 33 MILIONI DI EURO PER L’ACQUISTO DI MEZZI A METANO”

“Quali misure intende porre in essere la Giunta per potenziare il trasporto pubblico regionale e locale, quali per ridurre il traffico e l’inquinamento da PM10”. È questa l’interrogazione a risposta urgente, in materia di qualità dell’aria e inquinamento da polveri sottili, presentata dal consigliere regionale del Movimento 5 stelle, Maria Grazia Carbonari con la quale chiede anche “ in che modo e entro quale termine la Giunta intenda revocare le concessioni all’incenerimento dei poli Acea e Tozzi Holding di Maratta (Terni), evitando l’insediamentodi un terzo inceneritore in Umbria così come previsto dal Governo Renzi; e se intenda scongiurare nuovi finanziamenti per impianti a riscaldamento a biomasse”.

Risponde  l’assessore Giuseppe Chianella ricordando come il “problema Pm10 c’è stato in tutta Italia e non solo in Umbria.  Da 10 anni a questa parte le emissioni di Pm10 sono diminuite nel nostro Paese, segno che le politiche complessive fatte in questo settore hanno ottenuto qualche risultato. Strumento fondamentale della Regione è il Piano regionale per la qualità dell’aria approvato nel 2013, che prevede misure tecniche di base per affrontare le situazioni maggiormente critiche: l’attuazione da parte dei Comuni di Perugia, Corciano, Foligno, Terni di provvedimenti per ridurre il traffico, la riduzione del traffico tramite potenziamento del trasporto passeggeri su ferrovia. Ci sono poi misure tecniche di indirizzo che prevedono il miglioramento del trasporto pubblico regionale, con mezzi a basse emissioni, giornate programmate di chiusura traffico, la promozione dell’utilizzo di mezzi elettrici. Grazie ad un protocollo con il Ministero nel 2012 sono stati  investiti 33 milioni di euro per la sostituzione di mezzi più inquinanti con mezzi a metano o mezzi ibridi nella provincia di Perugia e di Terni. Il piano prevede anche importi rilevanti per la mobilità alternativa come ascensori, minimetro e piastre logistiche. Quindi le iniziative e le politiche attivate in questi anni sono volti anche al contenimento di emissioni in atmosfera”.


L’assessore Fernanda Cecchini ha spiegato che “gli inceneritori incidono per l’1 per cento e quelli attuali operano per concessioni rilasciate dalle Province. Gli impianti debbono agire nel rispetto delle prescrizioni in essere. Noi abbiamo detto no in tutte le sedi alla previsione di ulteriori impianti. Il tema è dare piena attuazione al piano regionale rifiuti che non
prevede di bruciare rifiuti in Umbria. C’è bisogno di un cambio di passo: comuni e cittadini devono fare la loro parte. Se noi rispondiamo agli obiettivi del piano saremmo assolutamente fuori scala perché l’impianto previsto dal Governo avrebbe bisogno di 130 mila tonnellate e noi arriveremmo a 60 mila tonnellate. Dobbiamo individuare azioni robuste e serie per i
Comuni, per i soggetti gestori e per gli ambiti per avere le carte in regola per poter affermare che questa Regione può evitare di bruciare semplicemente dando attuazione al piano dei rifiuti che è stato aggiornato solo pochi mesi fa”.

 

Foto (archivio): TerniLife ©

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