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WCENTER 0SLCBDREON Foto Roberto Monaldo / LaPresse 13-02-2011 Roma Interni Manifestazione "Se non ora quando ?" per la dignita' e i diritti della donne dopo le vicende che hanno visto protagonista Berlusconi e l'utilizzo delle ragazze nelle sue feste private Nella foto Un momento della manifestazione Photo Roberto Monaldo / LaPresse 13-02-2011 Rome Demonstration for the dignity and rights of women after the Rubygate and the use of women in private parties of Berlusconi In the photo A moment of demonstration

DONNE SPI CGIL DICE “NO” ALLO SMANTELLAMENTO DEL CONSULTORIO FAMILIARE

Durante un incontro organizzato dal Coordinamento Donne dello SPI CGIL di Terni è emersa la denuncia per una linea di condotta, relativa ai tagli orizzontali, che non  convince perché va a colpire la parte più fragile della popolazione, quella anziana e delle donne in particolare, il più delle volte con pensioni al minimo, presenti in numero significativo anche nella Provincia di Terni.

“E allora – scrive il sindacato –  come non far emergere le contraddizioni, anche nel Governo delle ns. Amministrazioni locali, che si dicono impegnate a difendere il carattere universalistico del sistema sanitario e del welfare quando la narrazione quotidiana delle persone, pensionati e pensionate, continua a essere di tutt’altro tenore?”

La situazione sembra essere giunta al limite con liste di attesa interminabili, ticket insostenibili, prevenzione sempre meno praticata, mobilità passiva in aumento, i livelli minimi di assistenza ancora peggiorati. “Uno scadimento continuo e progressivo di quelli che in passato si potevano ritenere servizi all’avanguardia – continua il sindacato –  Ci si fa vanto del servizio recall perché sta producendo circa 3.800 disdette al mese. Ne prendiamo atto, ma tutto qui? La salute è un diritto costituzionale per tutti e non possiamo assistere inermi allo smantellamento, ad esempio nella nostra città, dell’unico consultorio familiare oggi presente. Una struttura che sta subendo uno smembramento progressivo e costante contravvenendo alle finalità istitutive che ne faceva un presidio rispondente alle esigenze per le quali il movimento delle donne degli anni ’70 si erano battute. L’approccio generale prevalente è ancora circoscritto nell’ambito della ginecologia e della salute riproduttiva. In particolare continua a mancare una strategia globale dal punto di vista della salute che accompagni l’invecchiamento delle donne, considerato che vivono molto più a lungo che nel passato e che mediamente trascorrono un terzo della loro vita in post-menopausa. Riscontriamo, invece, un vero e proprio boicottaggio per cui accade che, giunte al termine della loro carriera lavorativa, alcune figure specialistiche (andrologo, psicologo, assistente sociale) non vengono sostituite, lasciando perciò vacanti dei posti qualificati e qualificanti, svilendo la natura e la funzione del consultorio”.

Sulla base di quanto accade, il Coordinamento Donne dello SPI CGIL di Terni ritiene che tutto ciò risponda a un disegno politico ben preciso che privilegia il privato anziché il pubblico, estromettendo ancora una volta le fasce meno abbienti che non potendosi permettere parcelle proibitive, rinunciano a curarsi.

“Vogliamo far presente – concludono –  a chi ci amministra, che una rete di servizi inadeguata e una sanità ridotta al lumicino, nell’immediato probabilmente portano benefici ai bilanci, ma nel lungo periodo creano le premesse per un degrado sociale, per fronteggiare il quale serviranno risorse finanziarie largamente superiori a quelle oggi risparmiate. Noi diciamo no a questa politica miope che, oltre ad essere dannosa, denota mancanza di lucidità e di lungimiranza.Temi quindi come la Prevenzione, Diritto alla salute, Medicina di genere, Violenza alle donne, continueranno a far parte dell’Agenda quotidiana del lavoro delle donne dello SPI CGIL”. Foto: web ©

 

 

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