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AL SECCI UN FUORI ABBONAMENTO: “INFAMI, STORIE DI ORDINARIA ANTIMAFIA”

Nel cartellone della Stagione di Prosa organizzata dal Teatro Stabile dell’Umbria, con il patrocinio e il supporto dell’assessorato alla Cultura, è stato inserito un fuori abbonamento, “Infami” che sarà messo in scena al Secci in un’unica data, martedì 1 dicembre alle ore 21. I biglietti si possono acquistare al botteghino centrale del Caos tutti i giorni, tranne il lunedì, dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19. Particolarmente contenuti i prezzi: 9 euro gli interi e 6 euro i ridotti per gli under 25, gli over 60 e gli abbonati alla Stagione di Prosa.

Infami, storie di ordinaria antimafia è allestito dalla Compagnia dello spettacolo di Foligno, con Grugher e Michelangelo Bellani,  è tratto dall’omonimo libro scritto da Alfonso Russi. Alfonso Russi è un cosiddetto “articolo 359” del Codice di Procedura penale ovvero un consulente tecnico della direzione sistrettuale Antimafia di Catanzaro. Il libro raccoglie la sua esperienza di lotta alla malavita organizzata vissuta in prima linea nella terra gestita dalla ‘ndrangheta. Un’esperienza autentica che racconta degli inganni dei funzionari comunali, delle collusioni tra politici e mafiosi, della paura che si respira.
L’adattamento teatrale è realizzato, in collaborazione con la rete della Comunità Progetto Sud di don Giacomo Panizza. Gli italiani lo ricordano ospite alla trasmissione evento di Roberto Saviano Vieni via con me con gli occhi sinceri e accesi da quella leggerezza profonda di chi ha lavorato sodo, mentre legge la lista delle cose che ama del sud. Pochi conoscevano il coraggio e l’impegno di questo prete anti-‘ndrangheta. Bresciano di origine, Giacomo Panizza ha fondato a Lamezia Terme una comunità autogestita insieme a persone con disabilità che difende, sulla propria pelle, l’idea di una comunità umana libera dall’assillo dell’ingiustizia. Un vero e proprio presidio di democrazia e legalità in una terra occupata.
“Quando abbiamo letto per la prima volta il libro – scrivono Grugher e Bellani – ci è venuto in mente Ragazzi di vita Pasolini. Non si tratta certo di letteratura analoga, ma in entrambi i casi, al di fuori di ogni cliché letterario, viene narrata una vicenda dei sobborghi umani che emerge in tutta la sua più cruda verità. Alfonso Russi non racconta una storia di ‘ndrangheta. Racconta la sua storia. Una micro-storia, fatta di immagini della memoria, piccoli dettagli, emozioni, scorci e vissuti quotidiani, quasi del tutto privi di quei colpi di scena che uno si aspetta dall’epica con cui sono solitamente trattate le storie sulla malavita organizzata. Ma Alfonso Russi non concede nulla all’autocompiacimento dei criminali che probabilmente amano rispecchiarsi nei tanti sequel/prequel delle piovre e dei padrini. Foto: web ©

 

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