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CONFERENZA NAZIONALE CIPOMO, A TERNI I PRIMARI ONCOLOGI DI TUTTA ITALIA

Inizia questa mattina alle 11 per concludersi domani presso le strutture del Caos, in viale Luigi Campofregoso, la conferenza nazionale Cosa non fare in oncologia dal 2016: Scegliere con saggezza per fare spazio all’innovazione di valore, organizzato dal Collegio italiano dei primari oncologi medici ospedalieri (il Cipomo), con il patrocinio del comune di Terni.

Dopo il saluto del sindaco Leopoldo Di Girolamo si avvieranno le quattro sessioni di lavoro, con oltre 30 interventi, con specialisti provenienti da tutta Italia. Le conclusioni nella giornata di domani con gli interventi dei direttori delle aziende ospedaliere di Ferrara, di Imperia, di Napoli, del Friuli Venezia Giulia e della regione Umbria. 

“La Conferenza nazionale CIPOMO – dicono gli organizzatori –  nasce dalla volontà di ricercare nuove strade per superare le difficoltà del nostro Servizio Sanitario Nazionale nel sostenere i costi sempre maggiori dei farmaci antitumorali. Gli oncologi hanno la necessità di poter utilizzare per i propri pazienti i farmaci sempre più efficaci, ma anche sempre più costosi, che la ricerca sta mettendo a loro disposizione. Prescrivere con saggezza e ponderazione esami clinici e trattamenti, può rappresentare un modo intelligente per fare spazio all’innovazione terapeutica di valore.
Vogliamo analizzare con metodo scientifico le aree di scarsa appropriatezza prescrittiva nell’uso dei markers tumorali, degli esami strumentali, delle terapie di supporto e dei farmaci antitumorali, i temi delle 4 sessioni in cui è strutturata la conferenza del CIPOMO, per evidenziare i costi evitabili. Cercheremo anche di identificare le modalità ottimali per evitare le inappropriatezze prescrittive e mettere da parte tutto quello che viene oggi considerato non più utile per il paziente e quindi dannoso per la Società nel suo complesso. La Conferenza affronterà il problema della medicina difensiva sia dal punto di vista del medico oncologo che degli aspetti giuridici che pone. Confidiamo nell’interesse e nella partecipazione anche delle persone, medici e non, che amministrano le Aziende sanitarie nelle diverse Regioni italiane: siamo convinti che una consapevolezza condivisa dei problemi e l’elaborazione comune di una strategia rappresentino la via maestra per tutelare i pazienti oncologici, rendendo possibile l’utilizzo di tutti i trattamenti più efficaci”. Foto: web ©

 

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