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PUNTO NASCITE DI NARNI, DE REBOTTI: “L’OSPEDALE NON SI CHIUDE”

“La vicenda del punto nascite non è l’anticamera della chiusura dell’ospedale come invece ho letto e sentito in questi giorni”. Lo dice il sindaco di Narni Francesco de Rebotti in un nota affidata stamattina all’ufficio stampa della Provincia di Terni. “Ho lavorato e mi sono impegnato per anni –dichiara de Rebotti – a cercare una soluzione che fosse diversa ma le linee guida del ministero hanno alla fine indotto alle scelte che abbiamo oggi di fronte. La stessa cosa è accaduta ad Assisi dove da ben due anni il punto nascite è chiuso mentre a Narni ha continuato a lavorare con risultati sempre molto positivi sia in termini di nati che di apprezzamento da parte delle partorienti”.

“Il mio impegno – aggiunge – prosegue su due priorità: potenziare l’ospedale e aumentare in qualità e numero i servizi sanitari sul territorio. Non ho mai abdicato al ruolo di sindaco che tutela gli interessi della città nel rapporto con la Regione, con il Ministero e con l’Usl 2 ed ho fortemente voluto, su questi obiettivi, un tavolo di lavoro con gli operatori sanitari del territorio. La riunione svoltasi ieri all’Usl 2 ne è la conferma. Il Centro salute donna garantirà tutte le prestazioni di diagnostica, di assistenza alla gravidanza e di cura di tutte le patologie della donna anche attraverso il potenziamento delle attività specialistiche di chirurgia ginecologica. Non è –precisa de Rebotti – un contentino da dare ai narnesi per ricompensarli del sacrificio del punto nascite, è invece un progetto che sta dentro il piano sanitario regionale dove è inserito anche il nuovo ospedale comprensoriale (di cui attendiamo l’uscita del bando) che rafforza i servizi sul territorio narnese-amerino e dota l’Umbria di una nuova ed importante realtà ospedaliera. Per Narni – puntualizza poi il sindaco – abbiamo già iniziato da tempo a lavorare al rafforzamento dell’ospedale di Via Cappuccini, in particolare degli ambiti specialistici di ortopedia e chirurgia generale ma anche con numerosi altri servizi che da Terni saranno spostati e riqualificati a Narni, come già successo ad esempio per la gastroenterologia. Io credo – conclude – che quando si parla di sanità si trattano argomenti che inevitabilmente coinvolgono l’intera comunità e che vanno oltre le appartenenze di partito o di gruppo. Su questi temi occorre compattezza e unità di intenti. La vicenda del punto nascite ha invece messo in evidenza situazioni che in alcune circostanze non hanno contribuito a fare massa critica rischiando talvolta di rendere il percorso più difficoltoso”.

 

 

 

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