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Stroncone, lo scrigno che nasconde musica preziosa. Scopriamolo con “Paese che vai”

Continua la rubrica settimanale di TerniLife. Si chiama “Paese che vai”. È a cura di Ilaria Alleva e punta a far conoscere, ai ternani e non, i nostri comuni. Bellezze tutte da scoprire, tra architettura, storia, gusto, appuntamenti. “Paese che vai” punta a creare un almanacco, un’agenda, che permetta a tutti di saperne di più dei nostri paesi, di scoprirli prima leggendo e poi visitandoli, in un weekend, in un giorno, per una vacanza lunga o corta, per un pranzo o una cena. Vi consiglieremo cosa visitare e gli eventi irrinunciabili cui è impossibile non partecipare. TerniLife è disponibile a integrazioni e segnalazioni, pronta ad ascoltare tutte le realtà del territorio. Scriveteci! [email protected].

(di Ilaria Alleva) Appuntamento con Stroncone quello odierno di “Paese che vai”.

DOVE SI TROVA – Stroncone, con i suoi 4 810 abitanti, si erge a 450 m s.l.m. nella parte sud dell’agglomerato urbano di Terni. Fa parte dei Monti Sabini e confina con il Lazio. Il sindaco Giuseppe Malvetani presenta il paese, così: “Il borgo di Stroncone con le sue strette vie e le possenti mura, conserva perfettamente i tratti caratteristici dell’antico castello medievale, dall’atmosfera quasi magica. Terra natale dei due Protomartiri francescani, Ottone ed Accursio, Stroncone, insieme alle sue frazioni, offre ai visitatori la possibilità di vivere un vero e proprio viaggio nel tempo, tra storia, arte, cultura, gastronomia e religiosità. Dall’antico convento di San Francesco, nel quale sono conservate ancora oggi intatte le spoglie del Santo Patrono, il Beato Antonio Vici, all’oratorio di San Giovanni Decollato, alla zona turistico naturalistica dei Prati, a 900 metri di altitudine, meta ideale per gli amanti dello sport all’aria aperta, e dell’osservazione della flora e fauna selvatica, Stroncone offre ai visitatori molteplici possibilità di svago ed intrattenimento. Uno dei suoi tesori più importanti è rappresentato dai nove preziosi codici liturgico musicali su pergamena in notazione corale, databili al IVX secolo, arricchiti da miniature di rara bellezza ed in perfetto stato conservativo. Un tesoro che, dopo tanti secoli, sarà presto visionabile al grande pubblico nell’apposito museo in allestimento”.

QUANDO NASCE – Intorno al X secolo alcuni abitanti del fondovalle si arroccarono sul nuovo sito ritenendo che fosse un rifugio più sicuro e più facilmente difendibile: la zona strategica al confine tra il Ducato di Spoleto e i territori Bizantini lo rendeva, inoltre, un territorio più ambito. Il nome, infatti, si deve propri a un duca di Spoleto, Ugone, corrotto poi in Castrugone, Strungone e Stroncone. Il primo documento in cui il paese è nominato riguarda la cessione dei possedimenti di Giovanni di Pietro nel territorio al monastero di San Simeone. Come la maggior parte dei borghi nati così, l’insediamento principale nacque sul punto più alto dello sperone roccioso, e l’urbanizzazione che seguì ebbe inizialmente dei caratteri poco ordinati, con modifiche fatte a seconda delle necessità. Pian piano però anche Stroncone assunse le fattezze classiche del borgo medievale. Già nell’XI secolo, infatti, altri documenti lo attestano come un insediamento ben definito, con un vero castello, una piazza e degli edifici religiosi. Inizialmente sotto l’influenza narnese, per contrastare le mire espansionistiche di quest’ultima, Innocenzo III nel 1209 concesse al borgo lo statuto di comune autonomo e costrinse Narni a riedificare quanto aveva distrutto di Stroncone. Da questo momento in poi, la cittadina sostenne sempre fedelmente lo Stato della Chiesa, tanto che cambiò lo stemma inserendo la croce bianca su sfondo rosso e le chiavi pontificie. Difese, infatti, il papa dalle truppe di Federico II e quando la rocca venne occupata da Pandolfo III Malatesta (1394) e da Andrea Tomacelli (1404), gli stronconesi arrivarono a distruggere il proprio stesso paese pur di liberarsi dei signori. Nel XVI secolo il borgo venne sottoposto direttamente alla Camera Apostolica, cioè al pontefice in persona (e al commissario apostolico residente). Nel 1527, tuttavia, nemmeno Stroncone è risparmiato dai Lanzichenecchi e i segni della ricostruzione sono ancora evidenti in molti edifici. Il paese, alla fine del ‘500, era diviso in due parrocchie, quella di Sant’Angelo e quella di San Nicolò, ma non esistendo confini territoriali, entrambe collaboravano. C’erano inoltre molte confraternite, aggregate alle omonime arciconfraternite romane. Con l’arrivo delle truppe napoleoniche, gli stronconesi diedero ancora una volta prova della loro fedeltà al papa, difendendo strenuamente il borgo in un assedio durato sette giorni e portato a termine solo con l’inganno. Nel 1861, con il Regno d’Italia, Stroncone perse la propria autonomia e restò parte del comune di Terni fino al 1947.

COSA VEDERE – Entrando dall’ingresso principale, cioè da piazza delle Libertà, ci si ritrova su una piccola piazza che ha l’aspetto del cortile di un castello, con l’antico pozzo annesso. All’angolo è situata la Chiesa di San Giovanni Decollato, della prima metà del Quattrocento, al cui interno si possono ammirare affreschi che rappresentano la vita del santo. Sempre in piazza delle Libertà si trova il Museo di Storia Naturale, che ospita una collezione paleontologica, mineralogica e litologica del territorio, con cui si può facilmente ricostruire l’evoluzione della terra e della vita in loco. Proseguendo sulla via principale e girando su via dell’Arrengo, a destra, c’è la Chiesa di San Nicolò sul cui portale si possono osservare i meravigliosi bassorilievi bizantini dei primi del 1100. Salendo fino al Palazzo Comunale (antico Palazzo dei Priori, risalente al XIII secolo) si può osservare non solo l’esterno, con elementi medievali e di epoca romana, ma anche la sala con i vari stemmi dei cardinali che furono governatori di Stroncone. Nell’ufficio del sindaco, poi, sono custoditi dei tesori artistici di grande valore storico. Fuori le mura pare che San Francesco abbia fondato anche qui un convento, nel 1213, che possiede una delle più ricche raccolte francescane. Le attrazioni non sono finite: oltre alle varie frazioni, imperdibili sono “I Prati”, particolarmente affollati durante la notte di San Lorenzo e a Ferragosto, ma godibili in ogni periodo dell’anno: da qui si possono raggiungere le cime dei monti circostanti e percorrendo la Via di Francesco si può arrivare al Santuario di Greccio, luogo di grande spiritualità e interesse religioso.

GLI APPUNTAMENTI PRINCIPALI – Dopo l’inverno austero, Stroncone inizia a rianimarsi in Primavera, dalla via crucis di fine marzo, per poi vivacizzarsi con numerosi eventi estivi: dall’infiorata di fine giugno alla rievocazione storica dell’“Agosto Stronconese” (che dura circa dieci giorni), passando per giornate di trekking e di pesca, e notti stesi a I Prati a guardare le stelle cadenti, l’estate è veramente un bel periodo per visitare il borgo. Alla fine di settembre c’è il “Trekking del Pellegrino”, cioè trekking in abbigliamento medievale, un giro di 12 km con tappe di ristoro alle varie stazioni, per finire con uno spettacolo di falconeria nel pomeriggio. A metà ottobre c’è la “Festa della Castagna”, appuntamento della tradizione che dura un paio di giorni, per poi passare all’“Halloween Party” del 31 e all’evento “Pane e Olio” nel primo weekend di novembre, l’ultimo prima del lungo letargo invernale del borgo.

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