In occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, che si celebra il 25 novembre, la Procura Generale di Perugia rinnova l’attenzione operativa sugli episodi di violenza domestica e di genere, in linea con quanto previsto dal cosiddetto Codice Rosso. Nonostante gli sforzi delle autorità, questi reati continuano a rappresentare una ferita aperta nel tessuto sociale: a Perugia, infatti, si è registrato il primo femminicidio dell’anno, confermando l’urgenza di interventi coordinati e tempestivi.
Negli ultimi anni, nel distretto umbro sono stati intensificati monitoraggio giudiziario e attività investigativa. Un sistema di vigilanza sui processi permette di rilevare dinamiche, ritardi e buone prassi, senza interferire con l’autonomia dei singoli uffici. Parallelamente, le Procure umbre hanno rafforzato le sinergie interistituzionali con protocolli e accordi operativi, sia per la repressione dei reati sia per la tutela delle vittime.
Tra gli strumenti più rilevanti ricordiamo:
- il Protocollo unico regionale del 2021;
- il Protocollo d’intesa per la comunicazione e trasmissione di atti in materia di violenza di genere e reati contro i minori del 9 febbraio 2023;
- la rete territoriale interistituzionale antiviolenza, firmata il 27 novembre 2023;
- il Protocollo “Libere di essere” – Barbara Corvi, del 26 novembre 2023, volto a creare supporto concreto per donne e minori che vogliono affrancarsi dalle logiche criminali.
Fondamentale è anche la formazione dei magistrati: la Scuola Superiore di Magistratura ha organizzato laboratori specifici, mentre dal 2018 è attivo un Osservatorio sul linguaggio dei provvedimenti giudiziari, volto a promuovere un linguaggio rispettoso e privo di stereotipi sessisti. Tavole rotonde e incontri di sensibilizzazione completano il percorso culturale.
Sul fronte operativo, nel periodo tra luglio 2024 e giugno 2025, presso la Procura di Perugia sono stati iscritti 516 procedimenti di violenza di genere, con 109 misure cautelari (allontanamenti o divieti di avvicinamento) e, in casi più gravi, custodie cautelari. Due femminicidi con suicidio dell’aggressore hanno segnato purtroppo questo arco di tempo.
Anche Terni e Spoleto hanno potenziato gli uffici giudiziari: a Terni i procedimenti quasi raddoppiati negli ultimi due anni (459 iscrizioni e 149 misure cautelari tra il 30 luglio e il 6 agosto 2025); a Spoleto sono stati aggiunti magistrati specializzati, con 331 procedimenti da Codice Rosso, 40 casi di violenza sessuale e 86 atti persecutori.
Infine, anche la Procura per i Minorenni rileva un aumento della violenza di genere tra adolescenti, spesso in forma psicologica o digitale, con 54 procedimenti ex art. 362-bis c.p.p. e 42 ex art. 362, comma 1-ter, supportati da ascolti tempestivi delle vittime e interventi educativi.
Questo 25 novembre diventa quindi un momento cruciale: il primo femminicidio dell’anno nel distretto ricorda l’urgenza di rafforzare politiche di tutela, accelerare i processi, formare e sensibilizzare magistrati e cittadini. Solo così la risposta alla violenza di genere può essere coordinata, efficace e sensibile, andando oltre la repressione penale per costruire una cultura di protezione e prevenzione.







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