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La storia della Badia di Orvieto scrigno di tesori e ritrovo di vip negli anni del boom

L’incredibile Badia di Orvieto. Un libro ne svela l’enorme importanza artistica, architettonica e storica, ma il monumento è anche un simbolo di intuizione e capacità imprenditoriale.

Un pomeriggio insieme per riscoprire o scoprire il grande valore di un complesso monumentale dalla straordinaria importanza quale l’abbazia dei santi Severo e Martirio di Orvieto. L’occasione è costituita dalla presentazione dell’ultimo libro della storica dell’arte e docente Sara Bracciantini “L’abbazia dei santi Severo e Martirio. Storie e vicende artistiche di un monastero medievale orvietano” per Intermedia Edizioni che avverrà sabato 22 novembre alle 17 e 30 all’istituto di san Lodovico, in piazza Ranieri, per iniziativa dell’associazione Ex alunni del liceo classico “F.A. Gualterio”.

Quest’ultima, presieduta da Damiana Fidani che porterà i saluti istituzionali all’incontro, aveva tenuto a battesimo anche la precedente pubblicazione, “Il palazzo Petrvs e l’oratorio dei Falegnami di Orvieto: ricerche ed analisi di una storia orvietana ritrovata” (Intermedia Edizioni, 2023). Alla presentazione prenderà parte anche Rossella Fiumi la cui famiglia è stata proprietaria della struttura dagli anni sessanta fino a pochi mesi fa quando il complesso monumentale, esteso su oltre 3400 metri quadrati, è stato acquistato dall’importante gruppo imprenditoriale Pellicano Hotels Italy. La vicenda della Badia non è solo la storia di un ambiente monastico ricchissimo di opere d’arte, ma rappresenta anche un capitolo importante nella storia dell’imprenditoria locale dal momento che l’annesso albergo di lusso e il ristorante vennero realizzati per iniziativa del conte Giuseppe Fiumi e della moglie Graziella Petrangeli.
L’avvio dell’attività alberghiera coincise infatti con l’inaugurazione del casello autostradale di Orvieto e con gli anni del boom economico.  Eminenti personalità e personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo sono state ospiti alla Badia nel corso del tempo, da re Gustavo VI Adolfo di Svezia, appassionato di archeologia, il Negus Hailè Selassiè, imperatore d’Etiopia, in visita ufficiale a Orvieto nel 1970 insieme al ministro degli Esteri dell’epoca Aldo Moro, i divi del cinema italiano, Monica Vitti e Gianmaria Volontè, Premi Globi d’Oro Orvieto 1968, manifestazione voluta dal critico cinematografico Gianluigi Rondi e che si tenne proprio alla Badia, e ancora Vittorio Gassman, Burt Lancaster fino ad arrivare ai giorni nostri con il cardinale Joseph Ratzinger prima che diventasse  papa,  John Travolta, Brad Pitt e Oprah Winfrey.
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