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Docenti e studenti in piazza per la scuola libera e la pace

Nel giorno dell’Unità d’Italia e della Festa delle Forze Armate, anche Terni è scesa in piazza per dire no alla guerra e sì alla libertà di pensiero. In Piazza della Repubblica, docenti e studenti hanno organizzato una lezione simbolica all’aperto — con una cattedra e dei banchi — per protestare contro la decisione del Ministero dell’Istruzione e del Merito di annullare il corso “4 novembre, la scuola non si arruola”, promosso dall’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole insieme al Cestes.

Al corso si erano iscritti migliaia di insegnanti da tutta Italia, convinti che la scuola debba essere luogo di formazione al pensiero critico e alla pace, non strumento di propaganda o arruolamento simbolico. L’obiettivo, spiegano gli organizzatori, era quello di «riflettere sull’articolo 11 della Costituzione, che proclama che l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli».

A Terni, tra i partecipanti all’iniziativa, anche il professor Franco Coppoli, mentre alla cattedra simbolica ha preso posto il professor Giovanni La Guardia, per ribadire la funzione civile della scuola e il diritto all’autonomia del pensiero.

Durante la manifestazione è arrivato anche un messaggio di netta opposizione al disegno di legge Gasparri, che punta a introdurre nei programmi scolastici iniziative legate alla “propaganda del sionismo”: un provvedimento che molti docenti e studenti giudicano come un’ingerenza politica nei percorsi educativi.

La giornata si è chiusa con un invito alla mobilitazione nazionale del 14 novembre, quando studenti e insegnanti torneranno nelle piazze di tutta Italia per chiedere una scuola libera da condizionamenti e fedele ai principi costituzionali.

Foto: Angelo Poletti ©

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