Terni Life L'informazione della tua città
Non si ferma l’ondata di provvedimenti disciplinari che sta scuotendo la Serie C. Dopo il nuovo deferimento e la penalizzazione inflitta al Rimini, anche la Ternana Calcio è finita nel mirino della giustizia sportiva per presunte irregolarità nei pagamenti ai propri tesserati.
Il Tribunale Federale Nazionale ha infatti deferito la società rossoverde per mancato versamento entro il termine del 1° agosto degli emolumenti netti, degli incentivi all’esodo e di altri compensi dovuti ai calciatori e membri dello staff tecnico.
Un procedimento che si aggiunge al quadro complicato che coinvolge altre società del campionato di Serie C, tra cui Rimini, Triestina e Trapani, tutte già colpite da sanzioni o penalizzazioni legate a ritardi nei versamenti o carenze nelle fideiussioni.
Nel caso della Ternana, il deferimento non è ancora sfociato in una penalizzazione in classifica, ma la situazione resta delicata: se le violazioni contestate venissero accertate, il club potrebbe rischiare una sanzione economica o una sottrazione di punti, a seconda della gravità e della recidiva.
L’episodio arriva in un momento particolare per la società umbra, impegnata nel tentativo di ricostruire stabilità dopo una stagione segnata da difficoltà economiche e da cambiamenti societari. Il deferimento rappresenta dunque un nuovo campanello d’allarme, che richiama l’attenzione su una gestione che necessita di certezze e trasparenza.
Mentre il Rimini vede aggravarsi la propria situazione (ora a -12 punti dopo l’ultima penalizzazione per la mancata presentazione della fideiussione integrativa entro l’8 agosto), la Lega Pro osserva con crescente preoccupazione l’aumento dei casi di inadempienze finanziarie, un segnale che evidenzia le fragilità strutturali di un intero sistema.
La Ternana, da parte sua, non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali. Nei prossimi giorni si attendono chiarimenti e, soprattutto, l’esito dell’udienza che determinerà se il deferimento avrà conseguenze dirette sulla classifica o resterà confinato a una sanzione amministrativa.
Foto: Stefano PRINCIPI ©
