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“Chiusura del Posto di Teleconduzione Enel di Terni: scelta miope e dannosa per il territorio”

“Questa mattina ho preso parte al presidio organizzato da FILCTEM-CGIL, FLAEI-CISL e UILTEC-UIL davanti alla sede del Posto di Teleconduzione Enel di Terni, in vocabolo Villavalle, per ribadire con forza la contrarietà a una decisione che rischia di avere conseguenze gravissime non solo per i lavoratori coinvolti, ma per l’intero territorio umbro. La scelta di Enel – società a partecipazione pubblica – di procedere alla chiusura del presidio senza un reale confronto con istituzioni e sindacati rappresenta un atto di irresponsabilità strategica: si priva la regione di una funzione fondamentale per la gestione e la sicurezza del sistema idroelettrico, indebolendo la capacità di risposta a emergenze ambientali e idrogeologiche. Sul piano sociale e occupazionale, questa decisione significa impoverire ulteriormente l’Umbria, territorio che da anni subisce un processo di desertificazione industriale e di riduzione dei servizi essenziali. Ancora una volta, lavoratori altamente qualificati rischiano di vedere sacrificata la propria professionalità sull’altare di logiche di profitto di breve periodo. Particolarmente grave è anche l’impatto funzionale: gli operatori del Posto di Teleconduzione hanno garantito nel tempo competenze e prontezza operativa indispensabili per coordinarsi con la Protezione Civile e intervenire tempestivamente sugli impianti idroelettrici. Non si può ignorare che già in passato l’assenza di presidio qualificato abbia determinato malfunzionamenti con conseguenze pesanti per la sicurezza idraulica. Colpisce, inoltre, il silenzio del Governo che, pur detenendo una quota rilevante di Enel tramite il Ministero dell’Economia e delle Finanze, non esercita alcuna azione di indirizzo politico per fermare una scelta miope e dannosa. Un’inerzia che equivale a un tacito via libera al progressivo smantellamento di presidi essenziali per la sicurezza e lo sviluppo del territorio. Abbiamo già formalmente richiesto le ragioni di questa scelta con un’interrogazione parlamentare, ad oggi rimasta ancora priva di riscontro. Siamo di fronte non solo a un problema di posti di lavoro, ma a una questione di tutela del bene comune. Per questo chiediamo a tutte le forze politiche e istituzionali di esprimersi chiaramente, senza ambiguità, contro la chiusura del Posto di Teleconduzione di Terni e di pretendere da Enel il rispetto del proprio ruolo pubblico e sociale. Alla logica esclusivamente finanziaria rispondiamo con la logica della sicurezza, della coesione e della responsabilità verso le comunità umbre”. Lo afferma con una nota la deputata del Movimento 5 Stelle, Emma Pavanelli.

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