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Festival delle Arti del Medioevo 2025: Narni tra tradizione, cultura e partecipazione

Si è chiusa con grande successo l’edizione 2025 del Festival delle Arti del Medioevo che ha animato Narni dal 29 al 31 agosto, confermando il forte legame della città con le proprie radici medievali e il patrimonio culturale immateriale.

Il programma ha alternato momenti di approfondimento storico e incontri con studiosi e rievocatori, una fiera del libro molto partecipata e attività dedicate a bambini e famiglie, volte ad avvicinare i più giovani alla storia medievale in maniera coinvolgente. Non sono mancati momenti di festa e intrattenimento, come la serata dei giochi “Ludus in fabula”, che ha dimostrato come la conoscenza storica possa unirsi al divertimento.

Particolarmente significative le collaborazioni che hanno arricchito il Festival, tra cui quella con il Festival del Medioevo di Gubbio, punto di riferimento nazionale per la divulgazione storica, e il Centro Studi Storici di Narni, che hanno garantito rigore scientifico e filologico al programma, coniugando divulgazione e approfondimento.

Lo sguardo è già rivolto al 2026: la Corsa all’Anello avrà come filo conduttore Giovanni Boccaccio in occasione del 650° anniversario della sua scomparsa, intrecciandosi con la ricorrenza dei 1650 anni dalla morte di San Giovenale, patrono della città. Un doppio tema che unirà letteratura e tradizione religiosa, arricchendo di contenuti la rievocazione storica.

A sottolineare l’importanza culturale della scelta, la presidente dell’associazione Corsa all’Anello, Patrizia Nannini, ha dichiarato: «Vogliamo che la Corsa non sia soltanto spettacolo, ma anche occasione di conoscenza e crescita collettiva, capace di restituire alla città la profondità delle sue radici. Il 2026 sarà un anno speciale, incentrato su San Giovenale, figura che richiama l’identità più autentica della nostra comunità».

Anche il sindaco di Narni, Lorenzo Lucarelli, ha sottolineato il valore dell’iniziativa: «La Corsa all’Anello rappresenta l’anima di Narni, intrecciando tradizione, ricerca storica e partecipazione popolare. Il tema di Boccaccio ci offre chiavi di lettura preziose del Trecento e della nostra identità culturale, mentre la celebrazione di San Giovenale rafforzerà il senso di comunità».

Con questo bilancio positivo, il Festival delle Arti del Medioevo si conferma un evento di riferimento per la città e per l’Umbria, capace di unire memoria e innovazione, ricerca storica e partecipazione popolare, tradizione e futuro.

 

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