Il Presidente Stefano Bandecchi e il vice Presidente Francesco Maria Ferranti si congratulano per i risultati raggiunti dal reparto di Urologia dell’Azienda Santa Maria di Terni, esprimendo “soddisfazione e compiacimento sia in termini di qualità che di mobilità attiva”. I dati regionali relativi agli anni 2023-2024 sull’attività chirurgica oncologica in Umbria dicono che l’Urologia dell’Azienda ospedaliera ternana rappresenta il reparto con la più alta percentuale di mobilità attiva per interventi tumorali di tutto il Santa Maria e la prima in Umbria sempre per mobilità attiva per patologie neoplastiche urologiche della prostata, del rene e della vescica.
“Nonostante le condizioni strutturali vetuste – dicono il Presidente Bandecchi e il vice Ferranti – il Santa Maria dimostra di avere eccellenze mediche e infermieristiche che garantiscono grande qualità, abbattimento delle liste d’attesa e alti livelli di mobilità attiva da fuori provincia e fuori regione. A questi dati – aggiungono – fanno da contraltare le gravi mancanze della Regione che non ha ancora un progetto per un nuovo ospedale che possa servire come riferimento per l’Umbria Sud”.
Bandecchi e Ferranti sottolineano poi, a fronte dell’eccellenza dell’Urologia e di altri reparti, come ad esempio l’Otorinolaringoiatra, la situazione del pronto soccorso del Santa Maria “gravato – dicono – da evidenti criticità, con 150 ingressi al giorno di media e con personale e strutture insufficienti. Gli interventi avviati dalla Regione solo in questi giorni – sottolineano – sono frutto delle sollecitazioni, anche in termini di sicurezza, arrivate nel corso dell’ultimo Comitato pubblico per l’ordine e la sicurezza.
Tali interventi inoltre sono stati possibili grazie ai fondi Pnrr individuati dalla passata giunta regionale di centrodestra. Quella attuale invece – stigmatizzano – si accredita strumentalmente un risultato che non è il suo e che anzi sconta un ritardo di ben 8 mesi. Quello di cui c’è bisogno – concludono – è che la Regione avvii in tempi rapidi un progetto complessivo per la sanità nell’Umbria meridionale che doti il territorio di strutture adeguate e in grado di mettere i professionisti sanitari nelle migliori condizioni operative per garantire qualità e contribuire concretamente all’abbattimento delle liste d’attesa, cavallo di battaglia di questa amministrazione regionale”.