Una città raccolta, partecipe, decisa a non voltarsi dall’altra parte. La Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne ha visto una forte presenza delle istituzioni e del mondo associativo, con iniziative distribuite nell’arco della giornata e culminate nel pomeriggio con il corteo regionale.
La manifestazione è partita dalla stazione di Terni, guidata dalla Presidente della Regione Umbria, e ha percorso viale della Stazione, corso Tacito e poi piazza della Repubblica, nonostante una debole pioggia che non ha fermato la partecipazione. A sfilare, fianco a fianco, le associazioni impegnate nella tutela dei diritti delle donne, gruppi civici, realtà sociali e istituzionali. In coda, lo striscione di Emergency, simbolo concreto di impegno e prossimità.
Il corteo è stato accompagnato da un sottofondo musicale dal forte valore simbolico, con “Rumore” di Raffaella Carrà e “La voglia, la pazzia” di Ornella Vanoni, due voci femminili che hanno fatto da colonna sonora a una marcia fatta di dignità e resistenza. A risuonare, più volte, anche lo slogan che ha attraversato l’intero percorso:
“Alziamo il grido altissimo e feroce, di tutte quelle donne che più non hanno voce.”
Giunti in piazza della Repubblica, spazio agli interventi istituzionali e, soprattutto, al momento più toccante della giornata: la lettura collettiva dei nomi delle donne vittime di femminicidio nel 2025. Un rito doloroso ma necessario, che ha reso visibile ciò che troppo spesso resta confinato nelle statistiche.
A dare voce e calore alla piazza è stato anche il coro Vocinsieme della Casa delle Donne di Terni, che ha offerto un contributo musicale intenso e coerente con il senso della manifestazione.
Una giornata che non chiude nulla, ma semmai rilancia l’urgenza di continuare a lavorare, ogni giorno, per una cultura del rispetto e per una società che non lasci più spazio alla violenza.







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