La Regione Umbria celebra la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne con un richiamo forte alla responsabilità collettiva evidenziando che il 25 novembre non è solo una ricorrenza, ma un momento di impegno concreto, con l’obiettivo primario che educare e sensibilizzare è fondamentale per un cambiamento culturale.
A tal fine, la Regione ha voluto accendere i riflettori sul gravissimo problema della violenza, lanciando il 25 ottobre la campagna regionale “Umbria contro ogni genere di violenza” e che si conclude domani, 25 novembre. Un mese segnato da molte iniziative e adesioni: oltre 50 tra istituzioni, ordini professionali e associazioni, hanno dato vita a 127 iniziative su tutto il territorio, inclusi incontri, percorsi educativi e installazioni. Contro la violenza sulle donne sono state programmate 35 iniziative che testimoniano la consapevolezza ormai diffusa che il problema tocca tutti e “non possiamo girarci dall’altra parte”.
Il settore sanità (Usl Umbria 1 e 2, Aziende Ospedaliere di Perugia e Terni) e l’istruzione hanno portato un contributo rilevante, con oltre 40 e 20 iniziative rispettivamente, coinvolgendo scuole, forze dell’ordine, operatori sanitari e cittadinanza per affrontare temi come il rispetto e la prevenzione, con l’obiettivo primario che educare e sensibilizzare è fondamentale per un cambiamento culturale attraverso giornate di approfondimento, incontri pubblici, attività formative, installazioni artistiche. Per la Presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti, “la violenza contro le donne è una delle più gravi violazioni dei diritti umani e il 25 novembre ci chiede di rinnovare l’impegno, senza lasciare sola nessuna donna. Il femminicidio del 5 gennaio di quest’anno, che ha colpito una giovane operatrice sanitaria, ha segnato profondamente la nostra comunità e ci ha spinto ad accelerare un lavoro che deve essere quotidiano. Con ‘Umbria contro ogni genere di violenza’ abbiamo scelto un approccio stabile e strutturato, fondato su prevenzione, formazione, percorsi di assistenza e un grande investimento culturale che attraversa scuole, servizi e comunità”.
“Settantasette femminicidi, sessantotto quelli tentati e un numero incalcolabile di violenze non denunciate, sottaciute e subite ogni giorno: basta questo per capire che c’è un grande lavoro da fare per smantellare quella cultura strisciante che pervade la nostra società e che oggettifica le donne e le schiaccia in un sistema dove rispetto, libertà e pari opportunità, a cominciare dal mondo del lavoro, sono ancora traguardi molto lontani da raggiungere”: queste le parole dell’assessora regionale con delega alle Pari opportunità, Simona Meloni che domani, 25 novembre, sarà nella sede di Afor che ha scelto di attivare un percorso per il raggiungimento della certificazione sulla parità di genere mediante azioni reali e analisi di dati relativi alla gestione delle risorse umane, per loro natura strumenti atti al concreto raggiungimento della parità di genere.
“Un’iniziativa davvero importante perché quello che manca nel nostro Paese, troppo spesso, è la valorizzazione dei talenti delle donne e la possibilità di raggiungere una posizione lavorativa in grado di garantire indipendenza economica – continua Meloni – Tutte condizioni necessarie per spezzare alcuni di quegli elementi culturali che ancora oggi limitano la libertà e il rispetto nei confronti delle donne. Come Regione stiamo facendo molto, abbiamo aumentato le risorse a disposizione per i Centri antiviolenza e le azioni di prevenzione ed educazione”. “C’è ancora tanto da fare, dobbiamo lavorare duramente per diffondere ovunque la cultura del rispetto, per sostenere un’educazione affettiva nei più giovani e per spezzare quelle catene invisibili che nella nostra società ancora generano violenza e dolore”, aggiunge Meloni che sempre nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro e donne, inaugurerà presso la sede Afor di Perugia, una panchina rossa, simbolo universale contro la violenza di genere e il femminicidio. L’assessora sarà poi a Castiglione del Lago, nel pomeriggio, per un’iniziativa organizzata da “Diversi & Uguali”, Tavolo permanente sui diritti, finanziato dalla Regione e che, tra le varie attività, porta avanti con le scuole del territorio azioni di sensibilizzazione e interventi sulle tematiche della parità di genere.
La direttrice regionale Salute e Welfare, Daniela Donetti, ha evidenziato la necessità di un approccio multidimensionale: “La violenza è una epidemia silenziosa che richiede competenze, coordinamento e dati. Per questo abbiamo attivato undici tavoli permanenti, un coordinamento regionale con un sistema di monitoraggio che guideranno le politiche future”.







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