Si è conclusa con l’arresto di tre persone, un 26enne e due donne di 38 e 52 anni, tutte di origini campane, la rocambolesca vicenda che ha avuto origine nel territorio di Bastia Umbra (PG) nel pomeriggio di venerdì scorso.
I tre campani, dopo aver messo a segno una truffa in danno di una 90enne residente nel centro bastiolo, con la tecnica del “sedicente Carabiniere”, che simula il coinvolgimento di familiari delle vittime in gravi incidenti stradali, paventando pesanti conseguenze legali a carico degli stessi, si sono allontanati a bordo di un’autovettura, le cui caratteristiche (modello e targa) sono state individuate grazie all’immediata attivazione dei Carabinieri della locale Stazione, che hanno incrociato le prime risultanze investigative con le immagini delle telecamere e dei lettori targa installati in quel Comune. Sono state così diramate le ricerche a tutte le Compagnie limitrofe e, anche grazie al GPS dell’autovettura con a bordo i tre fuggitivi, poi risultata a noleggio, il mezzo è stato intercettato lungo la E45, all’altezza della rampa d’immissione di San Gemini nord, da una pattuglia della Sezione Radiomobile della Compagnia di Terni.
Dopo aver agganciato l’auto in transito, l’autoradio ha ingaggiato un inseguimento nel corso del quale il conducente del veicolo in fuga, non arrestandosi all’alt intimatogli, ha tentato più volte di speronare la “gazzella” finché non è stato bloccato in via delle Campore, all’uscita della 4 corsie. Peraltro, nel corso dell’inseguimento, una delle due donne a bordo ha lanciato dal finestrino un sacchetto, recuperato in un secondo momento dagli operanti, con all’interno i monili provento della truffa commessa poco prima. La successiva ricostruzione ha consentito ai militari della Stazione di Bastia Umbra di accertare che la più giovane delle donne fermate era stata colei che aveva ricevuto i monili dalla p.o.. Per i tre è così scattato l’arresto per truffa aggravata in concorso mentre il 26enne è stato deferito anche per resistenza a P.U. e guida senza patente poiché mai conseguita, con recidiva biennale. Gli arrestati sono stati associati alle Case Circondariali di Terni e Perugia in attesa dell’udienza di convalida, svoltasi ieri, all’esito della quale il Giudice, nel convalidare gli arresti, ha disposto nei confronti del 26enne, già gravato da precedenti, la custodia cautelare in carcere e per le due donne, entrambe incensurate, l’obbligo di dimora nei rispettivi Comuni di residenza in Campania e di presentazione alla p.g.. La refurtiva è stata restituita all’avente diritto.
Le indagini sono tuttora in corso per accertare se i tre siano coinvolti in altri episodi simili avvenuti in questa Regione ed in quelle confinanti.
Il procedimento è pendente in fase di indagini preliminari e sino ad eventuale condanna irrevocabile gli indagati devono ritenersi innocenti.







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