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Presidente Proietti all’incontro con The European House Ambrosetti: “Umbria cuore dell’Italia Mediana, vogliamo diventare apripista su innovazione e sostenibilità”

“La mia ambizione è quella di rendere l’Umbria il cuore verde dell’Italia Mediana, nel senso di un primato che vogliamo raggiungere nel campo dell’innovazione e nella ricerca con particolare riguardo all’economia circolare, ad esempio nel settore energetico attraverso la tecnologia Waste-to-Hydrogen che vogliamo adottare, per costruire qui, nel nostro territorio, il futuro dei nostri giovani e aiutare tutte le aree interne a fare altrettanto”.

È quanto ha sostenuto oggi a Palazzo Donini la presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti, nel partecipare all’incontro promosso dalla “The European House Ambrosetti”, sul tema “Costruire il futuro: Zes, giovani, innovazione e ricerca per il futuro dell’Umbria”, un incontro seminariale a porte chiuse, che ha visto la presidente confrontarsi e discutere con numerosi rappresentanti del mondo delle imprese, di diversi comparti, operanti nella regione.

“Viviamo in un periodo nel quale c’è una accelerazione delle crisi – ha proseguito la presidente Proietti – e adesso alla crisi ambientale ed energetica è subentrata quella determinata dai gravissimi conflitti mondiali. Cambiamenti e crisi energetica permangono e si aggravano, incidendo negativamente soprattutto su PMI e aree interne. Abbiamo dunque grande necessità di sviluppare un piano di sostegno alla crescita economica e una politica energetica regionale, che noi abbiamo già indirizzato con atti di giunta, ad esempio, determinando la volontà politica di gestire le concessioni idroelettriche in forma pubblico privata per ridurre i costi energetici delle aziende umbre”.

“La Regione Umbria – ha affermato la presidente – presenta diverse criticità di contesto, prime fra tutte quelle rappresentate dalla carenza infrastrutturale, dall’inverno demografico e dallo spopolamento, particolarmente per quanto riguarda i giovani laureati, da bassa produttività e difficoltà nella internazionalizzazione delle nostre imprese, che sono per lo più piccole e piccolissime. Ma ha anche al suo interno leve di eccellenza, e penso ai cluster, al sapere scientifico rappresentato dall’università degli studi di Perugia, alla potenzialità di poter riunire sotto il cappello del Made in Umbria enogastronomia di qualità, turismo e manifattura, meccanica avanzata e digitale fino  ai borghi che, adeguatamente coperti dalle infrastrutture digitali, potrebbero diventare luogo di elezione di residenza per i “nomadi digitali”, che lavorano da remoto ma vogliono vivere in posti belli e ben serviti”.

“Stiamo lavorando moltissimo – ha proseguito la presidente Proietti – per superare il gap infrastrutturale che da troppo tempo penalizza l’Umbria nella sua proiezione esterna. E su questo l’assessore De Rebotti, con deleghe a infrastrutture, trasporti e sviluppo economico si sta spendendo con moltissima energia, mentre io stessa ho incontrato il ministro Salvini, mettendo sul tavolo tutti i ritardi accumulati nei decenni sul tema. Siamo determinati nel voler agganciare l’Alta velocità che scelte precedenti, determinate anni fa, hanno voluto collocare fuori dall’Umbria, mentre noi ora vogliamo che il processo sia accelerato e porti alla definizione del sito dove costruire la fermata che ce ne apra l’accesso. Stessa cosa su altre infrastrutture indispensabili come la Orte Falconara, il nodo, il trasporto pubblico locale su gomma e su ferro, per cui stiamo lavorando alacremente per il reperimento delle risorse, la progettazione e la realizzazione”.

“La Zona ad economia speciale rappresenta – ha concluso la presidente Proietti prima di confrontarsi con i presenti in sala su molti altri argomenti – una grandissima opportunità perché semplifica in maniera drastica gli iter burocratici necessari per ottenere i permessi per iniziare le attività e perché non solo apre l’accesso al credito, ma dovrebbe mettere a disposizione risorse in termini di credito di imposta. Si tratta dello strumento giusto per permetterci, anche grazie alla comprovata esperienza del coordinatore della struttura di missione Zes, Giosy Romano, di rimettere l’Umbria in cammino e diventare una regione apripista sulla via dell’innovazione della ricerca, per consentire ai nostri giovani di pensare qui, nella nostra bella Umbria, il loro futuro lavorativo e di vita. Per dirlo con una immagine vogliamo che l’Umbria, cuore dell’Italia mediana, voli verso l’alto in un nuovo Rinascimento che parta dall’innovazione e dalla sostenibilità”.

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