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Umbria cuore verde d’Italia. Riparte l’anello FCU più bici, Melasecche (Lega): “La giunta Proietti torna sui suoi passi e rifinanzia le ciclabili connesse al grande progetto di rilancio promosso dal Centrodestra”

“Esprimo soddisfazione per l’approvazione della delibera con cui la Giunta regionale ha finalmente restituito 4,3 milioni di euro a tre interventi cicloturistici di importanza strategica per l’Umbria, seppur si tratti di una cifra inferiori rispetto ai 5 milioni messi a disposizione in passato della Giunta di Centrodestra. Si tratta comunque di una vittoria politica, ma dal valore fortemente strategico, che arriva al termine di un’azione decisa di sollecitazione con cui abbiamo corretto un grave errore commesso dalla sinistra, poiché si sottraevano risorse fondamentali a un doppio progetto capace di attirare decine di migliaia di turisti amanti della mobilità lenta. La delibera n. 901 del 10 settembre scorso rimette a posto una prospettiva di costruzione di una nuova idea di Umbria slow, che aggiunge appeal e sulla quale avevo puntato moltissimo come Assessore alle infrastrutture ferroviarie e ciclopedonali. Con questo atto vengono infatti destinati 2,3 milioni di euro al completamento del recupero della ex Ferrovia dell’Appennino Centrale nel tratto Umbertide–Gubbio–Fossato di Vico, un’opera che connette in orizzontale la Ciclovia del Tevere con l’Antica Flaminia, strappando all’isolamento un’area interna di straordinaria bellezza. Altri 1,3 milioni di euro, rispetto ai 2 milioni da noi precedentemente stanziati, sono destinati al completamento della ciclovia dell’Antica Via Flaminia nel tratto verticale Terni–San Gemini–Bevagna–Fossato di Vico, che insieme alla ricostruenda FCU darà vita a un anello completo di altissimo valore turistico, collegando peraltro la ciclovia Assisi–Spoleto e quella del Nera. Il modello è analogo a quello della ferrovia e della ciclabile San Candido–Lienz, anche la nostra con potenzialità enormi. Infine, 700mila euro sono destinati alla ciclabile dell’anello ciclopedonale attorno alla perla del lago di Piediluco, che valorizza un gioiello paesaggistico unico, intercetta i flussi della Via di Francesco e si integra con i 500mila visitatori del Parco naturale della Cascata delle Marmore. Questo risultato non era affatto scontato. Il confronto pubblico con l’assessore De Rebotti, proprio a Piediluco, ma anche gli interventi sui social hanno convinto la Presidente a rivedere le proprie posizioni. È un risultato importante, perché non si tratta di interventi a sé stanti, ma di un unicum che rappresenta il progetto più rilevante dal punto di vista strutturale turistico di questi anni, puntando sulla mobilità dolce e sul turismo lento come elementi centrali del nostro modello di sviluppo, grazie a una sinergia strategica tra la rete cicloturistica e la Ferrovia Centrale Umbra. Creare un sistema integrato treno più bici significa rendere l’Umbria una regione all’avanguardia, capace di attrarre un turismo di qualità, rispettoso dell’ambiente e desideroso di vivere le eccellenze del nostro territorio attraverso monumenti, borghi e musei, enogastronomia e paesaggi che continuano a essere apprezzati da migliaia di turisti, i quali, grazie alle campagne televisive promosse negli anni precedenti, hanno confermato un trend di crescita importante. Rivolgo oggi un forte sollecito all’Assessorato alle Infrastrutture affinché proceda con urgenza alla predisposizione degli atti, mettendo i comuni capofila, Gubbio, San Gemini e Terni, nelle condizioni di ottenere rapidamente i finanziamenti statali del FSC, da noi decisi, per realizzare percorsi che coinvolgeranno oltre trenta comuni. L’Umbria non può permettersi ritardi su un progetto di tale livello qualitativo e occorre organizzare fin d’ora un tavolo specifico e permanente, coinvolgendo RFI, Trenitalia, Umbria Mobilità e gli uffici regionali, in modo da definire la gestione del progetto o direttamente tramite Sviluppumbria o assegnandola con gara, analogamente a quanto il Comune di Terni ha fatto da decenni con la Cascata delle Marmore, che attrae oltre 500mila turisti paganti. Non c’è da perdere un solo minuto, perché entro il 2026 la Ferrovia Centrale Umbra dovrà iniziare a funzionare con i Minuetto totalmente rigenerati, resi unici dalle nuove livree in cui non appariranno più le vergognose vandalizzazioni fin qui tollerate, ma le bellezze paesaggistiche, artistiche e monumentali di tutta l’Umbria”.

Così in una nota il capogruppo della Lega Umbria, Enrico Melasecche

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