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Terni, chiusi tre saloni da barbiere gestiti da stranieri: provvedimento del Questore e del Comune

Per la prima volta a Terni sono stati chiusi tre saloni da barbiere gestiti da cittadini stranieri. Due attività, situate rispettivamente a ridosso del centro storico e nel quartiere Borgo Rivo, sono state raggiunte da provvedimenti ex art. 100 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (T.U.L.P.S.) disposti dal Questore di Terni, Bruno Abenante, che ha ordinato la sospensione per 15 giorni delle attività. Un terzo negozio, situato nella zona stazione, è stato invece destinatario di un provvedimento interdittivo emesso dal Comune di Terni.

Le indagini e i controlli

L’azione è scaturita da un’attività investigativa e di controllo avviata dalla Questura e dalla Polizia Locale. Le verifiche hanno fatto emergere la presenza abituale di pregiudicati all’interno dei locali e numerose violazioni amministrative, tra cui l’assenza del Direttore Tecnico previsto dalla normativa e l’esercizio in assenza di una SCIA valida.

A ciò si aggiungono precedenti penali e di polizia a carico dei titolari – che spaziano da reati contro la fede pubblica e contro il patrimonio fino a violenze sessuali – nonché la perdurante irregolarità delle attività, nonostante diffide e procedimenti avviati dall’amministrazione comunale.

La sinergia istituzionale

Determinante è stata la collaborazione tra le diverse articolazioni della Questura (Divisione PAS, Squadra Mobile e Volanti), il Comune di Terni e la Polizia Locale. Una sinergia che ha permesso di raccogliere un quadro completo delle irregolarità e delle situazioni di rischio, rendendo possibile un intervento immediato a tutela della sicurezza urbana.

La decisione del Questore

Alla luce degli elementi raccolti, il Questore Abenante ha ritenuto i locali fonte di concreto pericolo per l’ordine e la sicurezza pubblica, disponendo la sospensione delle attività come misura preventiva e cautelare. L’obiettivo è duplice: dissuadere la reiterazione di comportamenti analoghi e riaffermare che la gestione delle attività commerciali deve rispettare la legge e la collettività.

«L’adozione di questi provvedimenti rappresenta un segnale chiaro e fermo – ha dichiarato il Questore Abenante –: non tollereremo che luoghi apparentemente destinati a servizi per la collettività diventino contesti di illegalità e degrado. La sicurezza urbana si difende con la presenza sul territorio, la prevenzione e l’immediato contrasto a ogni forma di illegalità. Continueremo su questa linea, a tutela dei cittadini onesti e del decoro della città».

 

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