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Sanità, la CGIL Terni: “Serve una strategia complessiva per il futuro della rete ospedaliera”

La CGIL di Terni interviene nel dibattito politico e territoriale sul nuovo assetto infrastrutturale, logistico e organizzativo della rete di cura e delle strutture ospedaliere della provincia, sottolineando la necessità di un approccio organico e condiviso.

Il sindacato ricorda come già dal 2021, nel documento Nuovo Modello di Sviluppo elaborato nel post-Covid, avesse messo tra le priorità il rafforzamento dei servizi socio-sanitari e assistenziali, evidenziando i nuovi bisogni emersi dalla pandemia.

“Il confronto avviato – sottolinea la CGIL – deve essere orientato esclusivamente all’obiettivo di rispondere realmente alle necessità di prestazioni sanitarie, raccogliendo la sfida dell’appropriatezza delle cure. Non serve lo scontro tra comunità su cosa debba essere costruito prima o dopo: la risposta deve essere complessiva, evitando che prevalgano interessi di campanile o economici su quelli generali della collettività”.

Le priorità indicate dal sindacato

La CGIL ribadisce che il territorio ternano necessita di una riqualificazione della rete ospedaliera, che non può limitarsi agli interventi edilizi, ma deve prevedere:

  • un adeguato piano di assunzioni di personale,
  • investimenti tecnologici,
  • una diversa organizzazione delle prestazioni, mirata a qualità ed efficienza.

In particolare, il sindacato sottolinea:

  • la ridefinizione della missione dell’ospedale di Orvieto;
  • la necessità di accelerare la costruzione dell’ospedale di Narni-Amelia, da integrare e rendere complementare all’Azienda Ospedaliera di Terni;
  • la pianificazione di un nuovo ospedale a Terni, moderno e rispondente ai bisogni della comunità e capace di mantenere il ruolo di polo attrattivo ad alta specialità per l’Umbria e le regioni limitrofe.

“Il nuovo ospedale si faccia con fondi pubblici”

Sul nuovo nosocomio ternano la CGIL è chiara: “La costruzione deve avvenire con fondi pubblici. Il ricorso a finanziamenti privati, di fatto prestiti da restituire, rischierebbe di sottrarre in futuro risorse preziose a prestazioni e servizi sanitari”.

Secondo l’organizzazione, la nuova struttura dovrebbe essere integrata con parti essenziali dell’attuale ospedale, ovviamente riqualificato, nell’ambito di un più ampio progetto di rigenerazione urbana. “Non solo un nuovo ospedale – osserva la CGIL – ma un’occasione per innovare e migliorare l’intero quartiere e i servizi connessi, in una visione coerente con gli obiettivi dell’Agenda europea 2030-2050”.

Una visione di sviluppo

Il sindacato sottolinea come questa impostazione possa consentire di accedere anche a fondi e risorse europee, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita e il benessere delle cittadine e dei cittadini ternani.

“La sfida – conclude la CGIL – è dare risposte reali ai bisogni di salute della comunità, con strutture moderne, personale adeguato, organizzazione efficiente e risorse pubbliche. È da qui che passa il futuro della sanità nel nostro territorio”.


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