Il Presidente Stefano Bandecchi ha scritto al Ministro dell’Istruzione e del Merito Valditara una lettera chiedendo un incontro di carattere politico e sociale per discutere la situazione degli istituti scolastici umbri e in particolare il fatto che, permanendo così la situazione, le autonomie scolastiche in Umbria scenderebbero da 134 a 130 (decreto interministeriale 124 del 30/06/2025).
La richiesta, portata a conoscenza anche di Regione e Provincia di Perugia, oltre che del Comune di Terni essendo il Presidente anche Sindaco, è partita a seguito dell’incontro tecnico di ieri fra il Ministero, la Regione Umbria, le due Province e il Comune di Terni sulle linee guida per la programmazione territoriale della rete scolastica dell’offerta formativa 2026/2027, 2027/2028, 2028/2029. Nella lettera il Presidente Bandecchi chiede “di rivedere urgentemente i parametri per le assegnazioni del contingente organico dei dirigenti scolastici e delle posizioni di lavoro di direttore dei servizi generali ed amministrativi per l’anno scolastico 2026/2027, non più solo in virtù di meri calcoli matematici ma anche, come il decreto interministeriale n. 124 del 30/06/2025 sottolinea, in relazione soprattutto agli aspetti sociali e territoriali per lo sviluppo delle zone interne, dato che nessuna Regione come l’Umbria può essere considerata di per sé “interna” e quindi “speciale” nella visione puramente e semplicemente sociale”.
Il Presidente sottolinea inoltre che, “pur limitandosi all’aspetto meramente matematico, si rappresenta l’incongruità dei dati forniti dal Ministero. Prendendo a riferimento il fattore percentuale – spiega il Presidente – appare irragionevole qualsiasi scostamento in diminuzione di tale valore, in quanto non aderente ai principi dettati dalla norma stessa, che tendono a salvaguardare le zone più disagiate, quali quelle del territorio umbro.
Viceversa l’indicatore – sottolinea Bandecchi – dovrebbe essere rettificato in aumento, andando ad incrementare il valore dell’organico, secondo le intenzioni della norma. Conosciamo la sensibilità del Ministro verso il futuro dell’Italia e chiediamo quindi urgentemente una riunione, in presenza, che non preveda più solo aspetti tecnici, che non potranno mai essere la soluzione dei problemi territoriali e nazionali, ma che tenga conto anche e soprattutto delle priorità sociali evidenziate”.