“Lo stanziamento aggiuntivo di risorse rispetto al finanziamento del Piano regionale integrato non autosufficienza (Prina) Umbria, deliberato dal Consiglio regionale il 24 luglio scorso su proposta della Giunta, segna un traguardo positivo. Parliamo di 8 milioni di euro aggiuntivi per il triennnio 2025-26-27: finalmente questa Giunta, a differenza del recente passato, riconosce l’importanza strategica del Welfare per le persone non autosufficienti, ma come Spi Cgil Umbria insistiamo sul fatto che non basta aumentare la dotazione, serve una scelta politica consapevole e condivisa su come destinare le risorse”.
Queste le parole di Andrea Farinelli, segretario generale di Spi Cgil Umbria che in una nota specifica che il sindacato chiede “con forza che questi fondi non siano dispersi in micro-interventi episodici o affidati a logiche assistenzialistiche che non producono cambiamento. Servono scelte politiche nette, capaci di costruire un modello di welfare moderno, universale, di prossimità. Per questo diciamo con chiarezza che le nuove risorse del Prina devono essere immediatamente indirizzate al rafforzamento dei servizi domiciliari e territoriali, in particolare nelle aree interne e nei contesti più fragili. Non è più accettabile che in molte zone dell’Umbria l’assistenza domiciliare sia ancora un servizio residuale, a macchia di leopardo, inadeguato rispetto ai bisogni reali delle persone non autosufficienti”.
“Investire nei servizi territoriali – specifica Farinelli – significa dare concretezza al principio della presa in carico integrata. Significa sostenere le famiglie, rompere l’isolamento degli anziani, ridurre il peso del lavoro di cura che grava quasi interamente sulle donne e costruire una rete pubblica di protezione sociale che funzioni davvero. Non ci interessano le narrazioni autocelebrative: chiediamo alla Regione Umbria e agli enti locali di aprire un confronto vero, strutturato e permanente con il sindacato. Lo Spi Cgil è pronto a fare la propria parte, come soggetto di contrattazione sociale, portando in ogni territorio proposte concrete e conoscenza dei bisogni raccolti quotidianamente tra le persone anziane”
“Oggi non servono solo risorse – conclude Farinelli –, serve una scelta politica chiara e condivisa: quella di costruire un welfare che metta al centro i diritti delle persone, l’universalità dei servizi, la dignità dell’invecchiamento. Lo Spi Cgil continuerà a battersi perché questa scelta venga compiuta, senza ambiguità e senza scorciatoie”.