Si tratta di uno strumento operativo strategico, che rientra tra le azioni prioritarie individuate a livello territoriale per contrastare l’introduzione e la diffusione di una patologia altamente pericolosa per il comparto vitivinicolo, già diffusa in altre regioni italiane.
Attualmente, la Flavescenza dorata (FD) non è presente nel territorio umbro. Tuttavia, l’insetto vettore Scaphoideus titanus è stato individuato in alcuni comuni – Citerna, Città di Castello, Foligno, Magione, Torgiano e Umbertide – dove verranno intensificate le azioni di monitoraggio e prevenzione.
Il Piano regionale ha quindi un chiaro obiettivo preventivo: mantenere il territorio umbro indenne dalla FD, rafforzando la vigilanza da parte di viticoltori e operatori, aggiornando le modalità di monitoraggio e intervenendo sulle viti spontanee e abbandonate. Le misure si applicano a tutte le superfici vitate e coinvolgono attivamente professionisti del settore e semplici detentori di piante di vite.
Il primo incontro informativo si è tenuto lo scorso 6 maggio a Castiglione del Lago, presso la Cantina Sociale e ha registrato un’importante partecipazione.
Con oltre 13mila ettari coltivati a vite, l’Umbria si conferma terra di eccellenza vitivinicola, con una ricchezza ampelografica che unisce vitigni autoctoni (Sagrantino, Grechetto, Trebbiano spoletino) e internazionali (Merlot, Cabernet Sauvignon, Chardonnay, Moscato). Zone come Orvieto, Torgiano e Montefalco rappresentano poli identitari di alta qualità produttiva.
Il Servizio Fitosanitario Regionale invita viticoltori, vivaisti, tecnici agrari, proprietari e conduttori di vigneti – anche hobbisti – a vigilare con attenzione, segnalando tempestivamente eventuali sospetti di FD all’indirizzo email dedicato: [email protected]