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Studio Sentieri, De Luca (M5S): “Dieci anni senza gli screening oncologici”

“In due anni e mezzo la giunta Tesei non ha mai pensato di procedere con gli screening oncologici richiesti dallo Studio Sentieri per gli eccessi di tumore alla mammella, tumore al cervello e tumori di tutti i generi in età pediatrica riscontrati nel territorio ternano”.

Questa la nota del consigliere regionale Thomas De Luca (M5S).

“Un atteggiamento vergognoso e intollerabile ed è per questo che oggi abbiamo presentato un’interrogazione in consiglio regionale. Nel question time l’assessore Coletto ha risposto che forse uno studio epidemiologico sarà effettuato dall’Università di Perugia. Non serve un nuovo studio perché i dati già ci sono e sono proprio quelli dell’Istituto superiore di sanità che certificano a Terni un eccesso di tumori alla mammella del 16%, un rischio di cancro al cervello maggiore nei lavoratori delle fonderie e un eccesso del 36% di tutti i tumori in età pediatrica. In una regione normale, di fronte a tutto questo, le istituzioni sanitarie metterebbero in campo ogni strumento necessario per salvare vite umane. In Umbria, invece, gli studi possono essere tranquillamente ignorati e così anche le attività volte ad accertare le cause e porre in essere le relative azioni di prevenzione. Addirittura il dipartimento prevenzione della Regione ha posto su questo argomento così tanta attenzione che la direzione sanità in Commissione non sapeva neanche cosa fosse lo Studio Sentieri, ancora oggi letteralmente ignorato dopo dieci anni dalla sua prima stesura. In compenso la Regione spende 400 mila euro del Ministero dell’Ambiente per convincere i cittadini che l’inquinamento nella conca ternana è colpa di caminetti e stufe a legna. Se a Terni è ormai acclarato che ci si ammala e si muore per l’inquinamento di più che in altri territori, perché i vertici della sanità regionale ignorano tale evidenza? Perchè la Regione Umbria non tiene in massima considerazione la tutela della salute dei cittadini? Non vogliamo una Regione che fa gli interessi delle lobby dell’incenerimento anzichè puntare su un modello di gestione basato sull’economia circolare. Vogliamo una Regione che garantisca le necessarie attività di screening e prevenzione, vogliamo che i nostri figli possano continuare a vivere”.

Foto: TerniLife ©

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