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Parti senza padri, De Luca (M5S): “Rivedere i protocolli nei punti nascita”

Quali sono i protocolli utilizzati nei vari punti nascita regionali circa la presenza dei padri o dei caregiver durante il parto e nel successivo ricovero? Abbiamo depositato un’interrogazione da oltre 15 giorni alla giunta regionale ed in forza al regolamento interno avremmo dovuto già ottenere una risposta.

Chiediamo che vengano definiti indirizzi omogenei per tutte le strutture regionali nella gestione degli accessi e delle assistenze, per favorire la presenza del padre o del caregiver in sala parto e nella fase di degenza ospedaliera. La giunta regionale non può sottovalutare questo aspetto.

È inaccettabile che con un tampone negativo si possa ottenere il green pass e andare in vacanza in una zona rossa, mentre con lo stesso tampone negativo in alcune strutture ospedaliere umbre un padre non può assistere la propria moglie o compagna nel momento del parto, se non per brevi momenti. E non possa prestare la propria assistenza nel momento del travaglio, né durante il successivo ricovero.

Succede perchè ancora oggi persistono consistenti difformità nei vari punti nascita regionali riguardo ai protocolli relativi alla presenza dei padri o dei caregiver. Non solo per la donna, ma per la famiglia nella sua interezza, è prioritario garantire il diritto e la possibilità di avere accanto una persona che dia il necessario sostegno tra le molte preoccupazioni che possono caratterizzare una fase della vita così delicata e importante. Numerosi organismi nazionali e internazionali (ISS e OMS su tutte) hanno ribadito come la presenza del padre, o di una persona di fiducia a scelta della donna durante il travaglio, il parto e la degenza ospedaliera abbia notevoli effetti positivi sul benessere e sulla sicurezza della donna. Nonostante questo vi è attualmente molta variabilità tra presidi sanitari all’interno delle stessa Regione Umbria. Il parto e la degenza ospedaliera è un aspetto organizzativo che compete alle singole strutture sanitarie. Bisogna rivedere i protocolli che sono decisamente restrittivi, garantendo al tempo stesso la massima sicurezza degli operatori e degli utenti.

Foto: TerniLife ©

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