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CASO MENSE, BOTTA E RISPOSTA TRA IL COMITATO COSEC E LE SIGLE SINDACALI UIL E CGIL

Botta e risposta tra il comitato Cosec e le sigle sindacali Uil e Cgil. “Abbiamo analizzato e valutato – spiega in una nota il Cosec – sia la proposta della Uil, uscita ieri sul profilo Facebook di Gino Venturi, che il comunicato stampa della Cgil regionale, la chiara presa di posizione di Vanda Scarpelli della segreteria regionale che in una nota, sulle proteste dei genitori e degli operatori scolastici di Perugia e Terni, afferma che due amministrazioni di diverso orientamento politico, il cui obiettivo sembra però il medesimo: il depotenziamento dei servizi educativi all’infanzia e il disinvestimento in un servizio così importante per le famiglie, le donne in particolare, e per i bambini/e. Una politica che privilegia l’esternalizzazione del servizio mensa e quello dell’educazione a favore del privato. A seguito di questi fatti e di una loro attenta valutazione all’unanimità il Cosec ritiene che la proposta della Uil, nella nuova cornice che si è delineata, è condivisibile in quanto coincide, pur nella differenza dei ruoli, in parte con le nostre analisi e obiettivi programmatici. Quindi rispetto alla proposta avanzata ci rendiamo disponibili al confronto con le seguenti precisazioni. Il Cosec è pragmatico ma, pur nel pragmatismo, non possiamo ignorare il diritto pubblico secondo il quale le istituzioni parlano per atti formali/concreti. Noi ci troviamo di fronte a delibere e quelle dobbiamo giudicare. Noi richiediamo atti concreti in quanto gli unici con valore politico – amministrativo. Se vogliamo, invece, rifarci al vecchio istituto della “parola d’onore” (“inequivocabili prese di posizioni pubbliche”) le possiamo accettare solo se espresse direttamente dal Sindaco, l’unico garante di tutti i cittadini in quanto direttamente eletto. Il sindaco con “inequivocabili prese di posizioni pubbliche” risponderebbe anche ad un vulnus presente nelle sue dichiarazioni programmatiche, mandato amministrativo 2014-2019, approvate dal Consiglio comunale: l’assenza totale di ogni riferimento ai servizi educativi comunali. Il Cosec è pragmatico. Se il Sindaco con “inequivocabili prese di posizioni pubbliche” dichiara la non volontà di procedere alla privatizzazione dei servizi di refezione scolastica e dei servizi educativi comunali e da l’avvio a due percorsi seri di discussione e approfondimento senza pregiudiziali, il Cosec è disponibile a far cadere le sue pregiudiziali e a partecipare ai tavoli di confronto. Sulle vertenze aperte (refezione e servizi educativi comunali) è stato serio e pragmatico fin dall’inizio mettendo sempre nero su bianco le proprie analisi e proposte. Siamo disposti al dialogo e alla discussione purché questa avvenga in un clima di serietà e rispetto reciproco. Il Cosec non si presta a fare la controfigura, ad avallare scelte già prese. Riteniamo, e la Uil converrà, che superata questa fase iniziale si passi immediatamente dall’istituto della parola d’onore allo stato di diritto è vengano prodotte atti ad hoc che sanciscano, definitivamente, le “inequivocabili prese di posizioni pubbliche”. Per questo il Cosec, anche se si rende disponibile al confronto, resterà in stato di preallerta e vigilerà fino in fondo sulla corretta applicazione delle procedure e dei reali fini perseguiti. Inoltre richiediamo, per l’ennesima volta, che l’Assessore al bilancio fornisca tutta la documentazione richiesta sui costi di gestione e nelle modalità richiesta. Questo sarebbe già un bel segnale per l’inizio di un nuovo e vero percorso partecipativo”.

Foto: (archivio) TerniLife ©

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