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Occident Express sbarca a Narni, in scena Ottavia Piccolo

Dopo lo straordinario successo di Perugia,  Occident Express scritto da Stefano Massini, con Ottavia Piccolo e otto componenti dell’Orchestra Multietnica di Arezzo diretta da Enrico Fink che ha composto le musiche originali, sarà Narni sabato 28 ottobre 2017.

In scena Ottavia Piccolo e gli otto musicisti a evocare una migrazione vissuta realmente da una donna anziana, Haifa, in fuga dalla guerra, insieme con la nipote bambina, che attraversano la Terra, dalla città fantasma di Mosul in Iraq, fino al gelo del Mar Baltico. 5.000 chilometri di cammino: una storia dei nostri giorni, che, nella scrittura di Stefano Massini, risuona come un’epopea.

Ancora un testo di Massini a Narni, dopo le splendide messinscene di 7 Minuti con Ottavia Piccolo e L’ora di Ricevimento con Fabrizio Bentivoglio.

Occident Express è la cronaca di un viaggio. È il diario di una fuga. Ma soprattutto è una storia vera, un piccolo pezzo di vita vissuta che compone il grande mosaico dell’umanità in cammino. Occident Express è un frammento del nostro tempo.

Haifa non sceglie di mettersi in cammino: qualcosa di più grande decide per lei, obbligandola a lasciarsi tutto alle spalle. Una donna coi capelli bianchi costretta a tagliare il filo della sua esistenza, mettendosi alla ricerca, di una meta, di un approdo; forse solo di un posto dove fermare le gambe. Un tempo sua sorella le diceva «Tu Haifa sei nata per star ferma», e lei faceva sì col mento. Adesso fuggire è tutto.

Stefano Massini ci introduce così a questa vicenda: “Nel 2015 una donna anziana di Mosul si mise in fuga con la nipotina di 4 anni: ha percorso in tutto 5.000 chilometri, dall’Iraq fino al Baltico, attraverso la cosiddetta ‘rotta dei Balcani’. Questa è la sua incredibile storia. Conobbi la storia di Haifa Ghemal nel marzo 2016. Un importante quotidiano europeo mi propose di scrivere un pezzo sul suo viaggio al tempo stesso agghiacciante e formidabile. Il contatto con questa cronaca fu in effetti impressionante: un concentrato inaudito di violenza, tenerezza, terrore e umanità, in un crescendo senza fine. Haifa si mise in viaggio con niente di più che una bambina al collo, intercettando sul suo cammino le esistenze di altri forzati nomadi del 2015. Dalla storia di Haifa Ghemal ho tratto questo racconto, trattando la realtà dei fatti come un terreno fertile da cui far sorgere la pianta verde di un’epica moderna…”

Foto: TerniLife ©

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