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ALLA GALLERIA FORZANI ARRIVANO LE OPERE DEGLI UMBRI FICOLA, MURELLI E CAPPONI

“Vicini di Casa”, il progetto per una galleria diffusa a Terni promosso dalle quattro gallerie ternane (Galleria Forzani, Galleria Canovaccio 2, Galleria dA. Co. e Chiara Ronchini Arte) con il sostegno dell’assessorato alla Cultura del Comune di Terni nell’ambito candidatura a Capitale Italiana della Cultura per il 2017, ha presentato la sua terza ed ultima mostra di questo 2015.

L’esposizione, allestita alla galleria Forzani,  in via Mazzini,  ha preso il via ieri e resterà aperta fino al 17 novembre. Diversi “momenti” hanno scandito il progetto “Vicini di casa”: la prima esposizione era volta all’approfondimento sulla pittura delle “scuola ternana”, la seconda ad una riflessione sull’immediato presente attraverso le opere di giovani artisti ternani; quest’ultima raccoglie lo sguardo esterno di tre artisti umbri, Marino FicolaRiccardo Murelli e Francesco Capponi, che sintetizzano, attraverso le loro opere, un proprio ideale racconto e punto di vista sulla città di Terni.

L’Umbria che guarda Terni  è un gioco esplorativo che tenta di ricostruire l’identità di una comunità attraverso la somma di sguardi esterni, è conoscersi e mettersi in discussione negli occhi di altri. Con questa mostra le gallerie ternane si trasformano in uno strumento di dibattitto, assumono un ruolo culturale importante: mediano, muovono e traducono le interpretazioni dell’arte in un immediato presente.

“Vicini di casa – dichiara l’assessore alla Cultura Giorgio Armillei – è un progetto di grande qualità sia per i contenuti artistici sia per la sua capacità di andare oltre ai singoli confini e di creare effettivamente sinergie, rete, collaborazione che rafforza e amplifica. La risposta convinta che ha trovato nel pubblico è la migliore dimostrazione delle validità dell’iniziativa.  E’ uno dei progetti migliori nell’ambito delle iniziative per la candidatura di Terni a capitale italiana della cultura. Il ruolo delle gallerie, dei soggetti imprenditoriali è stato assoluto, nell’ambito di un ruolo pubblico di facilitazione e promozione. Un modello che mi auguro sia ripreso in tante altre iniziative culturali”. Foto: web ©

 

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