L’abbandono di rifiuti lungo le strade o alla periferia della città, quasi sempre in zone di campagna, nell’ultimo periodo si è acutizzato, creando micro discariche in molte località del Comune di Terni. Le aree più esposte a tale fenomeno di degrado ambientale sono inevitabilmente quelle a ridosso della città facilmente raggiungibili da chi vuole disfarsi illecitamente dei propri rifiuti.
Al fine di contrastare questo incivile comportamento, ormai assai diffuso, il Nucleo CC Forestale di Terni ha intensificato l’attività di controllo, effettuando un monitoraggio costante del territorio, sui siti maggiormente interessati da questa barbara pratica. Da inizio anno i militari hanno inviato 30 comunicazioni di notizie di reato alla Procura di Terni ed elevato numerose sanzioni amministrative. Complessivamente le violazioni riscontrate ammontano alla somma di € 79.500.
I Carabinieri Forestali hanno anche provveduto ad inviare le segnalazioni al Comune per la rimozione dei rifiuti ed il ripristino ambientale. In questi cumuli ci si ritrova di tutto, dagli scarti edili ai vecchi pneumatici, dagli ingombranti ai sacchi di spazzatura comune, ma anche rifiuti speciali di demolizione, autoveicoli fuori uso, carcasse di animali e a volte perfino sostanze pericolose come amianto, batterie al piombo ed oli esausti.
È bene ricordare che, da ottobre 2023, l’abbandono e il deposito incontrollato di rifiuti, posto in essere da un comune cittadino, è punito non più con una sanzione amministrativa, bensì penalmente. Il reato si estingue effettuando il corretto smaltimento e pagando la somma, tutt’altro che irrisoria di € 2.500,00 nel caso di rifiuti non pericolosi e € 5.000,00 nel caso di rifiuti pericolosi.
Si evidenzia che i materiali di cui ci si voglia disfare possono essere conferiti gratuitamente ai Centri Comunali Rifiuti del comune di Terni, evitando in tal modo sia il degrado ambientale che le sanzioni, eppure, in alcuni casi, ha dell’incredibile vedere in quali posti impervi qualcuno riesce a gettare vecchi elettrodomestici e altro quando potrebbe bastare una telefonata per farli ritirare presso il proprio domicilio.
Foto: Carabinieri ©