Altissima tensione nelle carceri umbre di Terni e Spoleto, dove si sono registrati violenti disordini da parte di alcuni dei detenuti, prevalentemente stranieri. “La situazione è stata per ore molto grave”, denuncia Fabrizio Bonino, segretario per l’Umbria del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria. “In entrambe le carceri umbre, sembra che i danni ai Reparti coinvolti – tutti e due destinati alla Media sicurezza – sono stati significativi: si pensi che persino alcuni familiari di detenuti ci hanno contattato per avere notizie sulla situazione. Purtroppo, ancora una volta, il grido d’allarme lanciato dal SAPPE rimane inascoltato da un’Amministrazione regionale sempre più distante e assente. Non a caso, buona parte dei gravi eventi critici violenti che accadono vedono protagonisti proprio detenuti assegnati da Firenze. Insomma, l’Umbria e le sue carceri sono diventate la discarica sociale della Toscana: e questo è inaccettabile! Per questo auspichiamo che la riapertura a Perugia del Provveditorato regionale dell’Amministrazione Penitenziaria dell’Umbria avvenga in tempi rapidi”.
Il segretario generale del SAPPE Donato Capece giudica la condotta dei detenuti violenti “irresponsabile e gravissima: sono quotidiane le nostre denunce con le quali evidenziamo che le carceri in Umbria (in sono ristrette in cella quasi 1.700 persone) sono ad alta: chi aggredisce un poliziotto aggredisce lo Stato e la risposta deve allora essere ferma ed immediata, anche riaprendo carceri nelle isole come Pianosa”. Rinnova al DAP la richiesta di potenziamento degli organici della Polizia Penitenziaria dei Reparti regionali, rammentando che “la popolazione carceraria nazionale attuale è composta per un 30% di detenuti in attesa di giudizio; 30% di detenuti extracomunitari e un 20% di tossicodipendenti”. Il leader nazionale del SAPPE ricorda infine che “il SAPPE da decenni chiede l’espulsione dei detenuti stranieri, un terzo degli attuali presenti in Italia, per fare scontare loro, nelle loro carceri, le pene ma anche la riapertura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari dove mettere i detenuti con problemi psichiatrici, sempre più numerosi, oggi presenti nel circuito detentivo ordinari.”. E torna a chiedere la dotazione, per il personale del Corpo, di strumenti di tutela e garanzia non letali come i flash ball ed i bola wrap: il primo è un fucile che spara proiettili di gomma, già in dotazione alla Polizia Penitenziaria francese, mentre la seconda è un’arma di difesa che spara lacci bloccante le gambe dei riottosi, anch’essa già in uso ad alcune Polizie locali di alcune città italiane. “Qui serve, forte ed evidente, la presenza dello Stato, che non può tollerare questa diffusa impunità, e servono provvedimenti urgenti ed efficaci!” conclude Capece.