buffetti
buffetti
cottorella
tecno adsl
Italia Life

Edilizia, Anci, Cna e Confartigianato: “Occorre aggiornare il prezziario regionale”

“Già in occasione della approvazione del vigente Prezzario Regionale, circa un
anno fa, ad ottobre 2020, Ance Umbria, Cna Costruzioni Umbria e ANAEPA
Confartigianato Edilizia Umbria avevano segnalato alla Giunta Regionale la
necessità di effettuare un “tagliando” significativo all’Elenco Prezzi che non
riusciva più a fotografare compiutamente tutte le lavorazioni e prevedeva – in
alcuni casi – l’utilizzo di materiali non idonei in base alle vigenti normative,
peraltro in aggiornamento continuo”.

Questo quanto si legge in una nota di Ance Umbria, Cna Costruzioni Umbria e ANAEPA
Confartigianato Edilizia Umbria.

“Inoltre, alcune lavorazioni riportavano dei prezzi assolutamente non in linea con le
correnti valutazioni del mercato o, addirittura, prezzi non sufficienti neanche
all’acquisto del materiale da fornire in opera.
Le nostre Associazioni, con il consueto spirito collaborativo, non hanno mai
smesso di segnalare nelle sedi opportune le attuali incongruenze del Prezzario
perché sono assolutamente convinte che esso costituisca uno strumento
indispensabile sia per le valutazioni di spesa dei Committenti pubblici e privati
che per la corretta concorrenza tra le imprese.

Uno strumento, però, che per essere davvero utile deve risultare
necessariamente equilibrato ed allineato con la realtà – sempre in divenire –
della produzione del settore dell’edilizia.

Ad ottobre 2020, ANCE Umbria, CNA Costruzioni Umbria e ANAEPA
Confartigianato Edilizia Umbria, proprio al fine di assicurare concretezza,
equilibrio e correttezza dell’Elenco Prezzi Regionale avevano proposto alla
Giunta Regionale:
1. che venisse conferito mandato alla Commissione deputata
all’aggiornamento di procedere alla rivisitazione integrale dello stesso
entro e non oltre la data prevista per il successivo aggiornamento
annuale (ottobre 2021) con l’inserimento di nuove voci necessarie,
l’aggiornamento delle voci e delle descrizioni non idonee, nonché la
correzione dei prezzi manifestamente non congrui.

2. Nell’immediato, proprio per evitare alterazioni e squilibri del mercato e
assicurare, altresì, il giusto corrispettivo alle imprese appaltatrici, la
modifica di alcune voci e di alcuni prezzi macroscopicamente inadeguati
ed incongrui (es: Capitolo 6 relativo alle finiture edili, intonaci, pavimenti,
rivestimenti, voci relative all’isolamento termico di tipo a cappotto, etc.).
Con grande amarezza è necessario e doveroso constatare che la Commissione
Regionale deputata all’aggiornamento del Prezzario, da quanto riferito dai nostri
rappresentanti presenti ai lavori della stessa, non sembra avere recepito, se non
in minima parte, le istanze fondate e corrette degli operatori economici che con il
Prezzario ci devono lavorare.
Ovvero, le voci inadeguate e i prezzi non congrui e non rispondenti alla
realtà del mercato e della produzione edilizia sono, al momento, rimasti tali
e quali!

CI CHIEDIAMO: A CHI E A CHE COSA SERVE UN PREZZARIO CHE
NASCONDE LA REALTÀ?

2) GLI AUMENTI ECCEZIONALI E STRAORDINARI DEI MATERIALI DA
COSTRUZIONE
Ad aggravare le conseguenze derivanti dalla inadeguatezza del vigente Prezzario
Regionale contribuisce una congiuntura negativa, imprevista ed imprevedibile,
largamente connessa all’emergenza epidemiologica mondiale in atto da Covid-19,
che sta causando eccezionali rincari che riguardano, anzitutto, il prezzo dell’acciaio
che, tra novembre 2020 e settembre 2021, ha registrato un aumento eccezionale
superiore al 150%. Ma la dinamica – oltre ai prodotti siderurgici – si osserva anche
in altri materiali di primaria importanza per l’edilizia, come, ad esempio: i polietileni,
il rame, il legno e il petrolio.
Gli effetti del “caro materiali” rischiano di determinare una situazione insostenibile
per le imprese, con gravi ripercussioni per gli appalti in corso e futuri, e potrebbero
mettere a rischio anche le opere della Ricostruzione post sisma 2016, del
Recovery Plan e gli interventi del Superbonus 110%.
Lo scenario è drammatico, poiché tali incrementi eccezionali, si aggiungono alle
già gravi difficoltà finanziarie e patrimoniali subite dalle aziende a causa dell’evento
pandemico in atto.

Il Governo è intervenuto con una norma tampone concedendo la possibilità di
alcune compensazioni molto parziali, dal momento che per gli appalti pubblici
disciplinati dal vigente Codice degli Appalti non sono previsti adeguati meccanismi
revisionali. In tale contesto, quindi, i contratti non risultano più economicamente
sostenibili per le imprese, con il rischio di non riuscire a farvi fronte regolarmente,
nonostante gli sforzi messi in campo per rispettarli.
Ma il problema investe direttamente anche gli appalti privati.
In diversi casi le ditte fornitrici hanno comunicato agli acquirenti (imprese di
costruzione) la impossibilità di rispettare le modalità contrattuali di consegna delle
merci invocando i concetti di «causa di forza maggiore» e «risoluzione per
eccessiva onerosità» proprio a causa del rilevante aumento dei prezzi.
Si tratta, infatti, di incrementi che vanno ben oltre l’alea contrattuale, travalicando le
normali fluttuazioni del mercato.
A fronte di tale situazione eccezionale, sempre con lo stesso spirito collaborativo,
ANCE Umbria, CNA Costruzioni Umbria e ANAEPA Confartigianato Edilizia
Umbria con una nota inviata nel giugno scorso, hanno sollecitato un
aggiornamento urgente del Prezzario Regionale tenendo conto dei prezzi delle
materie prime e semilavorati registrati nel primo semestre del 2021 anziché come
in passato facendo riferimento alla media dei prezzi registrati nel 2020 ma non più
attendibili.
Anche qui con grande amarezza è necessario e doveroso constatare che la
Commissione Regionale deputata all’aggiornamento del Prezzario, da quanto
riferito dai nostri rappresentanti presenti ai lavori della stessa, non sembra avere
intenzione di recepire, se non in minima parte, i reali prezzi delle materie prime
quali risultanti dalla attuale dinamica del mercato e della produzione.
Quindi, le voci inadeguate e i prezzi non congrui e non rispondenti alla
realtà del mercato e della produzione edilizia che erano rimasti tali e quali,
risulteranno ancora più inadeguati in conseguenza degli aumenti
eccezionali dei materiali.
In questo modo andremo incontro al blocco dei lavori, ad un aumento del
contenzioso e al fermarsi della ripresa appena iniziata”.

Foto: TerniLife ©

 

Print Friendly, PDF & Email