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Un giorno sul set al centro multimediale di Terni

(di Ilaria Alleva) Ieri è stato girato un videoclip che andrà a livello internazionale proprio al Centro Multimediale di Terni, nel teatro B, e la produzione è quasi completamente composta da ternani. La città è più viva di quanto sembri, e nasconde un sacco di belle sorprese.

Come mai hai scelto Terni per girare questo videoclip?

Max Nardari: -Ho scelto questo posto perché io ho già girato qui come regista “La mia famiglia a soqquadro”, che è stato importante perché da Terni siamo andati in tutto il mondo, prima nelle linee aeree inglesi, poi è stato in finale al Festival di Tokyo, poi è andato in Svizzera sul primo canale nazionale e ora in tutto il mondo su Amazon Prime. Tra poco sarà anche su Rai1 perché è stato venduto alla Rai. L’ho prodotto io con la mia società, Resa Production, quindi questo è un grande sforzo. Ho conosciuto Marco Matteucci, lui ha lavorato nel backstage del mio film, poi è cresciuto e abbiamo lavorato insieme per un corto che si chiama “Gocce d’Acqua”. Ora Max torna a Terni, però con un videoclip in cui canta! Quindi in questo momento non sono solo regista, collaborando sempre con Marco e il suo team, ma ho scelto Terni perché ho il cuore da voi e spero presto di girare un nuovo film. Nel frattempo, abbiamo deciso di girare un videoclip pazzesco, qui al centro multimediale (che trovo davvero uno dei posti più belli per girare); è un video internazionale che uscirà a brevissimo con un team di ballerini di Terni che sono secondi al mondo nell’hip hop. Questo è importante perché vuol dire che a Terni c’è tanta gente professionale, tante persone in gamba, e quindi cerchiamo di dare valore a Terni e al cinema, alla musica, e a tutto ciò che è spettacolo!

Il Centro Multimediale è una realtà poco conosciuta, ma Simone Scoppetta, il produttore del video e proprietario di Cooldesign (l’azienda che si occupa della grafica del video), ci ha raccontato che in realtà il progetto era nato negli anni ’80 e ci ha mostrato tutte le attrezzature che sono proprie del Centro Multimediale, tra cui centinaia di cavi, decine di luci, un set dotato di green screen. Le luci sono ancora quelle alogene, testimonianza del fatto che il Centro non è più stato riutilizzato.

Quanti giorni di lavoro ci vogliono per girare un video di pochi minuti?

Simone Scoppetta: -Il primo sopralluogo è stato una settimana fa, poi il giorno prima delle riprese noi di Cooldesign siamo venuti a sistemare il set, e abbiamo iniziato a girare con un ritardo mostruoso perché stamattina abbiamo fatto diversi incontri con la stampa locale dal momento che vogliamo che la realtà del Centro Multimediale venga conosciuta, perché è un set straordinario proprio dentro la città, con costi infinitamente inferiori rispetto ad altre città vicine. Certo, stiamo girando tutto oggi perché non abbiamo un budget hollywoodiano, ma in realtà per un video di tre minuti, tre minuti e mezzo, il lavoro dietro è di almeno due o tre giorni. Inoltre, è una co-produzione: Cooldesign, Max Nardari e Marco Matteucci, la Scuola di Danza Seil di Terni ed Emiliano Leone.

Abbiamo osservato Marco Matteucci dirigere con sicurezza e maestria, nonostante la sua giovane età, giocando con le luci e con le telecamere, coordinando macchinisti e ballerini. Una grande promessa della regia.

Con un giorno di riprese sei soddisfatto del risultato?

Marco Matteucci: -Nonostante l’attrezzatura anni ‘90, nonostante le sottodimensioni della troupe, nonostante servissero due giorni per girare un videoclip del genere, siamo riusciti a tirare fuori un prodotto soddisfacente. Max è molto soddisfatto, e non è cosa da poco perché noi registi siamo molto pretenziosi! La cosa che mi rende più felice è che siamo un’entità ternana che è riuscita a misurarsi con una produzione importante. Se la qualità del materiale è piaciuta a Max, che ha anche una casa di produzione, vuol dire che possiamo competere con Roma! Potremmo davvero proporre alle produzioni di venire a Terni. Il fatto è che la giornata lavorativa a Terni costa molto meno rispetto a Roma e riesci a girare più scene; e poi io e Simone vorremmo che girare in città fosse una cosa continuativa, senza dover essere costretti a spostarci. Le potenzialità ci sono!

Foto: ALLEVA ©

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