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Natalità e mortalità delle imprese, Terni archivia il 2018 con un saldo positivo

Flette il numero delle imprese in Umbria. Al quarto trimestre 2018 il Registro Imprese delle Camere di Commercio segna quota 94.340 aziende (in diminuzione rispetto all’ultimo bilancio annuale al 31 dicembre 2017 che segnava  94.527 imprese registrate). A livello provinciale a Terni il bilancio imprenditoriale resta in terreno positivo.

In particolare nel 2018 si  registrano 1.264 iscrizioni a fronte di 1.126 cancellazioni, (+138 nuove aziende) ma l’anno si chiude con un modesto 21.699 unità iscritte al Registro Imprese della Camera di Commercio di Terni.

Il bilancio dei settori fotografa una situazione di crisi che ancora morde:

bollino rosso nel 2018 per il commercio. E’ il settore che nell’anno appena concluso perde più imprese, 133 al 31 dicembre 2018 (218 iscrizioni a fronte di 351  cessazioni). Un settore estremamente volatile caratterizzato da un alto tasso di turn over e da una debolezza strutturale: più di 1 su 3 non arriva a festeggiare il quinto compleanno. Delle 5.639 aziende del commercio le ditte individuali superano le 3.400 unità (3.407) , solo 1.156 le società di capitale.

Stabile il rapporto tra iscrizioni e cessazioni nel settore primario (agricoltura: 130 le nuove nate, 131 le cessate). Resta nella crisi il settore dell’industria in senso stretto, il saldo tra chi ha aperto e chi ha chiuso battenti è negativo per 44 unità. Perde pezzi anche il settore delle costruzioni dove le imprese che hanno chiuso sono superiori  a quelle che sono nate (149 a fronte di 126). Saldo lievemente in positivo invece nei settori del noleggio, agenzie viaggio, servizi a supporto delle imprese (+12), dei servizi di informazione e comunicazione (+5) e delle attività finanziarie e assicurative (+3).

E’ quanto emerge, in sintesi, dai dati Movimprese, la demografia delle imprese italiane anno 2018 per la provincia di Terni ed elaborati dall’Ufficio informazione Economica della Camera di Commercio di Terni.

“La nostra base imprenditoriale deve fare i conti con la crisi, con la sfida del digitale, ma anche con una scarsa capacità del nostro territorio e del resto della regione di essere attrattivi da un punto di vista economico – riflette il Presidente della Camera di Commercio di Terni, Giuseppe Flamini – non riusciamo ad attirare dall’esterno capitali, investimenti, attività produttive e a mantenere tali risorse nel lungo periodo. I nostri imprenditori pagano la carenza di dotazione infrastrutturale, di servizi qualificati e non dimentichiamo poi la fuga di cervelli che coinvolge i nostri giovani più qualificati perché il mercato non riesce ad inserirli. Per questo per sostenere le nostre imprese occorrono misure specifiche e integrate per aiutarle ad agganciare  il cambiamento ma occorre anche un’azione integrata da parte di tutti gli altri attori del territorio”.

La perfomance della città dell’Acciaio a livello tendenziale registra, rispetto al 2017, un +0,98%, mentre il tasso di crescita a livello regionale si fermo allo 0,14%. Un segnale positivo arriva dalle crescita delle società di capitale (+4,42%) indicativo di una economia che cerca di strutturarsi; stesso trend a livello regionale che segna una crescita dello 3,42% delle società di capitale.

Foto: RietiLife ©

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