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Dalla stalla al set fotografico per Grand Hotel: la storia del pastore Claudio di Arrone

(R.F.) L’uno, Francesco Monte. Popolarissimo, grande successo nel mondo della televisione e dello spettacolo. Braccato ovunque vada da uno stuolo di ammiratrici a cui con disponibilità accorda foto e selfie. Ricercatissimo per le serate in discoteca. Palestra, attenzione nel mangiare, curato nel vestire, sempre in giro. Praticamente senza orari e, è facile da immaginare, anche senza problemi economici. Francesco Monte è attore nel fotoromanzo di Grand Hotel ambientato in Valnerina e interpreta una parte da pastore.

L’altro invece, che replica deciso che “la notte è fatta per dormire” , è Claudio Amodio, 34 anni, di Arrone. Lui è il pastore vero, il re dell’ovile di Ancaiano dove sono state fatte le riprese per sei giorni di seguito per la realizzazione del fotoromanzo che sarà publicato su Grand Hotel. Anche Claudio è soddisfatto ed orgoglioso della sua scelta. Si, la sua è stata proprio una scelta di vita fatta terminate le medie superiori.

“Così sono finalmente padrone del mio tempo – ripete più volte – e ho il privilegio di vivere immerso nella natura, di godermi i tanti e bei colori che cambiano con le stagioni, di fare una vita dura ma sana e all’aria aperta”. Alleva capre e coltiva ortaggi. “La scelta che ho fatto –  precisa – è importante per me ma l’agricoltura e i prodotti di questa bella terrà sono anche un settore di crescita del territorio. La passione per le capre – sottolinea – mi è venuta a 7 anni vedendo mia nonna dare il latte con il biberon ad una capretta. Ho iniziato con sole 3 capre, ora ne ho 50. Ne sono fiero, non avrei immaginato proprio”.

Sono 50 e lui le conosce una ad una, le chiama per nome e “Ciliegina” sembra essere la preferita. “La passione è tanta, è fondamentale. Ma se potessi avere un qualche aiuto. Tirare avanti sul piano economico è proprio difficile. Bisogna dare più spazio ai giovani anche in agricoltura. Io spero che ci siano sempre più giovani che, terminato il ciclo scolastico, si dedichino alla terra tornando ai ritmi di una volta. Fare agricoltura è comunque difficile, è un lusso per pochi. Chi non ha soldi e terra ha vita difficile”. Claudio è convinto che è fondamentale tornare ad un’agricoltura che rispetti la natura. A mangiare prodotti di stagione. I suoi occhi, come a tutti quelli della Valnerina, brillano quando si parla di questo territorio.

“La nostra Valnerina è tanto bella e tutti insieme dobbiamo valorizzarla. Dipende anche da noi. Non basta la Cascata delle Marmore con un turismo mordi e fuggi, occorre far gustare invece i nostri borghi, le nostre tradizioni, i nostri paesaggi, le nostre tante specialità. Il fotoromanzo su Grand Hotel è importante per far conoscere il nostro territorio con le sue bellezze uniche. La Valnerina merita infatti una considerazione molto diversa”.

Per la realizzazione del fotoromanzo è stata fondamentale la collaborazione di Claudio e delle sue amate capre. Loro, pur non avendo partecipato al casting, sono entrate nel fotoromanzo tante volte ritratte dal fotografo Max Angeloni. Ma a spostarle in continuazione da una parte all’altra del set, come chiedeva il regista Carlo Micolano, ci ha pensato sempre Claudio. E’ sorprendente come le capre eseguano prontamente le sue indicazioni e disciplinatamente entrino in scena, senza aver neanche bisogno dell’intervento della brava truccatrice Mara. Alle capre tuttavia Claudio non ha fatto mancare, come premio, le foglie di cavolo.

“Il pastore di Arrone – spiega Gino Venturi, segretario provinciale di Uil – è stato sempre molto gentile e premuroso anche con lo staff e con gli attori, ora offrendo agrumi, ora preparando bruschette. Nel fotoromanzo Claudio non entra. Non ci saranno foto che lo ritraggono. Ma sia chiaro, il suo ruolo non è comunque quello di una comparsa in ‘La terra dei miracoli’. Claudio è un protagonista.

Non lo sa ancora ma lo sceneggiatore Morando Morandini qualche mese fa era venuto da queste parti per trovare ispirazione per scrivere la storia del fotoromanzo. Proprio da Claudio il pastore di capre di Arrone ha preso spunto per il protagonista del fotoromanzo e cioè il pastore di capre Gianluca Ricci, interpretato proprio da Francesco Monte”.

Foto: TerniLife ©

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