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Unicoop Tirreno, anche i lavoratori umbri chiedono certezze occupazionali

Anche i lavoratori umbri di Unicoop Tirreno hanno scioperato oggi, 11 novembre, per un’ora nell’ambito della mobilitazione indetta da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil per difendere il lavoro (18 punti vendita sono a rischio cessione o chiusura in Italia) e chiedere il rispetto dell’accordo sottoscritto a maggio con le organizzazioni sindacali. Mobilitazione che vedrà il prossimo 13 dicembre un’altra giornata di sciopero, stavolta però per l’intero orario di lavoro. 

“Ci chiediamo quali siano le intenzioni di Unicoop per i 5 negozi in Umbria – afferma Desiré Marchetti, segretaria generale della Filcams Cgil di Terni, oggi a Fabro insieme ai lavoratori del punto vendita in sciopero – La nostra regione è forse un territorio marginale per la cooperativa, ma questo non può giustificare il continuo ridimensionamento con la chiusura di sedi e punti vendita: Montefranco, Narni, l’adiacente Contigliano e la sede amministrativa di Terni. Il tutto, proprio in un territorio – continua Marchetti – dove nel 1984 Coop Tevere mosse i primi passi per poi estendersi all’alto Lazio e arrivare nel 2004 alla fusione con Unicoop Tirreno, fusione che oggi offre prospettive affatto rassicuranti”.

“Oggi – conclude la segretaria Filcams – i lavoratori del punto vendita di Fabro, insieme a tutti gli altri lavoratori umbri, chiedono certezze occupazionali in un quadro complessivo di difficoltà dell’azienda che non sono certo stati i lavoratori a determinare”.
Foto: Cgil Umbria ©

 

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