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Che fine ha fatto Villa Palma? Ruggine, incursioni e nuove crepe

“È trascorso del tempo dall’ultima volta in cui ci siamo occupati pubblicamente della questione, ma questo non vuol dire che ce ne si siamo dimenticati. Che fine ha fatto Villa Palma”.

Con un interrogativo il portavoce politico della associazione Terni Città Futura, Michele Rossi si interroga sulla questione Villa Palma. “E’ ancora fortunatamente lì a dominare la città dalla sua meravigliosa posizione. Nonostante tutto e tutti con fatica resiste al degrado, all’abbandono e al tempo che inesorabilmente scorre; oggi intrappolata in quella gabbia di tubi innocenti che almeno la puntella e la salva dall’inevitabile crollo (intervento conquistato due anni fa dopo mille mobilitazioni!). Come sta Villa Palma? Accertare il suo stato di salute è piuttosto semplice basta avvicinarsi e constatare di persona.

 

L’area infatti è ancora facilmente accessibile da più punti da chiunque lo voglia; evidenti le tracce di recenti scorribande e intrusioni. Perché nonostante non ci sia più nulla da depredare, si sono portati via tutto in questi anni, continua ad essere visitata da stupidi temerari che utilizzando vari mezzi e metodi (i tronchi delle palme, forzando e tagliando le lamiere, arrampicandosi sulle impalcature appoggiando tavole fino alle finestre) entrano all’interno dello stabile; mettendo cosi seriamente a rischio, vista la situazione, la propria incolumità. Si tratta di intrusioni che di fatto non si sono mai interrotte nel tempo.

 

Evidente poi è l’avanzare della ruggine sulla struttura che la imbriglia non ci sembra però di notare segni di cedimenti. Ci risulta però facile per noi che conosciamo nel dettaglio l’edificio perché ne abbiamo monitorato e documentato lo stato nel corso di tutti questi anni, individuare nuove lesioni, grosse crepe, dovute probabilmente alla recente attività sismica.

 

Questo lo stato attuale della villa mentre giustamente si fa chiarezza sui vari momenti di una complessa vicenda amministrativa (restauro ad opera del privato in cambio di 40mila metri cubi di nuovi edifici sulla stessa collina) che da ormai quasi 15 anni ha impantanato il recupero della villa in un stallo amministrativo che oggi, vista la situazione, e’ fin troppo conveniente per tutti lasciare cosi.

Se non si fosse rinunciato ad essere protagonisti attivi della vicenda ci sarebbe ancora spazio per una iniziativa pubblica che rivedendo da capo tutta la questione, chiarito il perimetro urbanistico con un nuovo piano attuativo e quindi diverse premialità (molto più realiste in considerazione delle mutate condizioni di mercato) possa almeno prevedere per l’antica dimora il passaggio di proprietà al pubblico”.

Foto: Terni Città Futura ©

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