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“Fuori tutti”, questo lo slogan echeggiato dai lavoratori della grande distribuzione durante lo sciopero nazionale odierno, organizzato da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil per chiedere il rinnovo del contratto, scaduto dal 2013, e per difendere diritti e salario.
Anche Terni e i suoi lavoratori alzano la voce sotto la Prefettura dove, insieme alle sigle sindacali, hanno detto “no” alla volontà da parte dei grandi gruppi commerciali e delle cooperative di pensare solo ed esclusivamente ai loro interessi.
Quali interessi? Aumentare la produttività attraverso il taglio delle retribuzioni, annullare gli scatti di anzianità, negare il passaggio dal 5° al 4° livello, eliminare le 32 ore di permesso retribuito, la sterilizzazione di 13esima e 14esima ai fini del calcolo del TFR, il ritorno alle 40 ore di lavoro con una maggiore flessibilità gestita unilateralmente dalle aziende, la decorrenza del contratto dal 2016 al 2018, facendo perdere salario ai dipendenti.
Dunque, si chiede maggior giustizia affinché la crisi non ricada sempre e solo sui lavoratori. Foto: TerniLife ©
